TORINO – “Joe Vanardi” è il titolo della rubrica ‘Buongiorno’ di Massimo Gramellini sulle pagine de La Stampa in edicola oggi, mercoledì 2 ottobre.
E così alla fine Enrico Letta non avrà scritto in fronte Jo Condor, ma Joe Vanardi. Nelle prossime righe tesserò l’elogio di Giovanardi Carlo, parlamentare cattolico di resistibile simpatia e marmorea duttilità che sui diritti civili si colloca storicamente a destra di Papa Borgia. Messosi alla guida di un drappello di dissidenti, Joe rischia seriamente di salvare il governo e magari l’Italia. L’uomo si conferma coerente: è sempre stato favorevole all’accanimento terapeutico. E in fondo quel Berlusconi così futile e immorale non gli era mai piaciuto.
Lo ha sopportato per vent’anni (…) dirottando la sua ferocia conservatrice verso altri sfoghi. Le coppie gay, perché nei Paesi dove possono adottare è esplosa la compravendita dei bambini. Aldrovandi, perché la macchia di sangue che si vede nella foto non è sangue ma un cuscino rosso. L’Olanda, perché usa le leggi sull’eutanasia per ammazzare i bambini malati. E ancora le coppie gay (…) perché vederle quando si baciano è come guardare qualcuno che fa pipì in un luogo pubblico.
Ora il vecchio Joe ha finalmente trovato il tempo per dedicarsi al bersaglio grosso: il badante di Dudù. Qualcuno sarà stupito dal suo colpo di reni. Qualcun altro (Sallusti?) gli darà del traditore e gli rinfaccerà un garage abusivo a Modena nord. Ma si sbagliano. Joe Vanardi è incapace di ribellioni e tradimenti, operazioni che richiedono giravolte incompatibili con la sua struttura mentale. (…)