
ROMA – “So che fra i soci dei nostri concorrenti ci sono investitori che hanno espresso pareri favorevoli al consolidamentoย – ha detto, nella seconda giornata del Consiglio Italia-Usa a Venezia, Sergio Marchionne –ย Sono discorsi che vanno portati avanti con cura. Credo ci siano un poโ di investitori che hanno interesse allo sviluppo di una storia in questa direzione”.
ยซCon chi sviluppare la storia e come, รจ tutto da vedere, ma credo vi sia interesse dei mercatiยป avverte l’amministratore delegato di Fiat Chrysler; il possibile ruolo del mercato ha un riferimento principale, se non unico: la General Motors, unica vera public company del settore e azienda cui Marchionne – secondo la stampa Usa – ha giร indirizzato precise avances. Il mercato, che aveva spinto il titolo Fca al raddoppio sull’onda dello scorporo di Ferrari e delle speranze di fusioni, ha limato quasi due euro rispetto ai massimi di marzo, con un calo superiore al 10%.
Il manager italo-canadese aveva rilanciato giร venerdรฌ le ragioni per cui ritiene inevitabile un consolidamento del settore auto – quelle ragioni che ha spiegato a fine aprile gli analisti finanziari – e aveva tracciato un identikit abbastanza chiaro del potenziale partner: qualcuno con cui ci sia ยซil massimo delle sovrapposizioni di attivitร e il massimo dei potenziali risparmi sugli investimenti di capitaleยป. Un altro fattore che punta a Gm come uno dei candidati piรน probabili. Marchionne ha detto di capire che molta gente sia scettica, visti i precedenti nel settore, ma agli scettici ha ricordato i propri successi nell’integrazione di Fiat e Chrysler negli ultimi sei anni. Qualche novitร su General Motors, o almeno qualche segnale, potrebbe arrivare giร martedรฌ, quando a Detroit si terrร lโassemblea degli azionisti del colosso statunitense; non รจ detto che qualche fondo o singolo socio non sollevi la questione.
Marchionne intanto, dopo aver chiuso i lavori del Consiglio di cui รจ prsidente, รจ giร ripartito per lโAmerica, dove oggi assisterร al Gran Premio di Formula Uno. Con unโultima battuta sullโItalia, ha detto che ยซla crescita del mercato in Italia รจ buona, ma stiamo partendo da livelli molto bassi. Ce ne vorrร di tempo per ritornare ai livelli del 2007-2008. Sono tutti segni incoraggianti – ha concluso – accetto tutto e cerchiamo di non portare iellaยป.
Il tema delle possibili fusioni e acquisizioni nel settore auto occupa anche numerosi consulenti, i quali cercano disegnare scenari a medio termine. Uno di questi รจ Roberto Crapelli, della Roland Berger, il quale qui a Venezia ha parlato di ยซriconfigurazione del settore auto piรน che semplice consolidamentoยป, e ha indicato alcuni dei possibili sviluppi che potrebbero caratterizzare il settore negli prossimi anni: ยซCessione di alcune attivitร dalle case costruttrici ai produttori di componenti; passaggio di singoli marchi da un gruppo all’altro; riconfigurazione dell’intero sistema della distribuzione, grazie al crescente utilizzo delle tecnologie digitaliยป.
ยซI marchi saranno la vera ร ncora dei gruppi automobilistici, mentre la produzione potrebbe diventare sempre piรน una commodityยป. Il settore auto come quello dei telefonini? Un’opinione in fondo non troppo diversa da quella di Marchionne, quando suggerisce ai costruttori di mettere in comune la manifattura e concentrarsi sulla gestione dei brand. Resta da vedere quanto questa strada sia praticabile in un mondo in cui quasi tutti hanno surplus di capacitร produttiva installata.
