
ROMA – Si rompe il legame fra Confindustria e governo. Squinzi si è già sfilato. Durissimo editoriale del Sole24Ore: “Impegno tradito”. Letta stizzito.
Scrive Paolo Bracalini sul Giornale:
Da«il governo Letta è l’ultima spiaggia, sono ottimista » dei primi giorni, a «Quante porcate! Il nostro Paese non merita questo destino! »detto all’assemblea dei giovani di Confindustria a ottobre, mentre al Senato prendeva forma la legge di Stabilità, una «porcata», appunto, secondo il presidente di Confindustria. Giorgio Squinzi è un chimico (guida il colosso Mapei, fondata dal padre) che ama le formule semplici, un linguaggio lontano dalle fumisterie della politica: definì una «boiata» la riforma Fornero del lavoro, diede l’insufficienza al governo Monti quando Monti era osannato da tutti (e il Prof rispose che Squinzi con quelle critiche aumentava lo spread ). In entrambi i casi ci aveva preso.
Spesso però, per via della schiettezza, è costretto a smussare, a precisare, come fece quando i ministri Franceschini e Delrio giudicarono irrispettoso per le Camere il suo giudizio sulla Finanziaria («Le mie parole sono state male interpretate dai media»),o come l’altro giorno, quando dopo aver detto di comprendere il malessere dietro la protesta dei forconi («è ampiamente giustificato»), salvo poi doversi rapidamente adeguare all’etichetta istituzionale («ma la protesta violenta va condannata fermamente»), ma prendendosi lo stesso la bacchettata di Letta: «Squinzi ha esagerato».
Perciò, richiesto un suo parere sulla legge di Stabilità, il presidente di Confindustria si è trincerato dietro un no comment . Preceduto, però, da una premessa che si commenta da sé: «Abbiamo indicato chiaramenteche dalla riforma ci aspettavamo che fosse prioritario un intervento forte e serio sul cuneo del costo del lavoro. Ma per un intervento serio servivano 20 miliardi, ne avevamo chiesti 10, ora parliamo di 1,6: non faccio commenti ». Insomma, porcata era e porcata e rimasta, anche se non sta bene dirlo, specie se si è presidenti di Confindustria. L’alternativa è farlo dire al Sole24Ore , quotidiano degli industriali, e così è andata, con un editoriale durissimo del direttore Roberto Napoletano, che dà voce a tutta la delusione di Squinzi e di Confindustria per la legge più importante del governo Letta, la Finanziaria. La linea è stata condivisa all’unanimità all’ultimo direttivo di Confindustria, che ha dato pieno mandatopresente anche i vertici del Sole24Ore – a Squinzi sulla bocciatura su tutta la linea della legge di Stabilità (…)