“Crolla la Merkel” (Messaggero), anzi “tracolla” (Stampa), è stata “bocciata l’austerity” (Repubblica) della Merkel, che “ora è più debole” (Corriere della Sera). Leggendo il Giornale di Paolo Berlusconi si può immaginare il fratello Silvio nel suo eremo di Arcore a godersi con un gusto un po’ amaro, il titolo di oggi: “Batosta per la maestrina. Figura di Merkel”. Dopo Nicolas Sarkozy, umiliato dagli elettori francesi, tocca ad Angela Merkel: il dio della vendetta ha punito i due che hanno sghignazzato alle spalle di Berlusconi e dell’Italia, un video che ha fatto il giro del mondo.
Si cominciano a immaginare le conseguenze del voto: “Un colpo alle ambizioni della Merkel”, è il titolo della International Herald Tribune, edizione mondiale del New York Times, che “darà forza alla opposizione [alla Merkel] in casa e fuori, nel momento in cui la crisi europea del debito entra in una nuova fase critica”.
A guidare l’opposizione internazionale alla Merkel è ora il neo presidente della Francia François Hollande che “insiste: trattato Ue da rinegoziare”. Hollande mette in ombra gli sforzi diplomatici del nostro Mario Monti, che cercava di “ritagliarsi un ruolo da mediatore” (Wall Street Journal) ma che non ha avuto al momento giusto il quid per non firmare il trattato che ora Hollande vuole ridiscutere.
Ma, avverte Franco Venturini sul Corriere della Sera, non illudetevi troppo: “Berlino resterà custode del rigore”.
In Italia, si registra l’uscita di Sergio Marchionne, della Fiat: “L’austerità non basta. Bisogna fare ripartire l’economia” (Stampa, Giornale).
Monti, messo in un angolo da Hollande, è corso dal Papa in visita ad Arezzo e “avverte: forti tensioni sociali” (Stampa, Corriere della Sera) contro le quali “servono unità e coraggio” (Repubblica). Importante è non chiedersi se si è sbagliato in qualcosa e avere sempre il senso del demiurgo: “Devo mettere assieme forze contrapposte” (Repubblica). Giannelli sul Corriere della Sera mette la storica frase in prospettiva. Dalla bocca di Monti esce il fumetto della frase esatta: “A tavola forze contrastanti per il bene dell’Italia”) e attorno alla tavola, dominata da un gigantesco piatto di spaghetti, si azzuffano Bersani, Fini (caduto dalla sedia), Casini, Berlusconi e Alfano.
Ma ci pensa Francesco Bei, autore di impareggiabili rapsodie su Repubblica, a darci un po’ di speranza. Ieri ci ha spiegato che i suicidi degli imprenditori non hanno valore statistico, perché nel primo trimestre i suicidi in Italia sono addirittura in calo, rispetto alla precedente media di dieci al giorno. Oggi ci rasscura: “Qualcosa sta cambiando, la svolta è a portata di mano. La nota di ottimismo con cui Monti colora la sua giornata, dopo che aveva descritto un’Italia preda di forti tensioni sociali, è la vera novità della giornata”. Da inserire nel futuro elenco dei miracoli quando dovranno nominare santo il Papa Benedetto XVI.
La dura realtà quotidiana è sulle prime pagine dei quotidiani economici: “Pagamenti sempre più lenti: La mancanza di liquidità spinge le imprese a dilatare i tempi necessari per il saldo delle fatture: cresco del 38% chi non paga entro 180 giorni” (Italia Oggi). “Pagamenti della Pa: il rispetto dei tempi vale 5 miliardi di Pil” (Sole 24 Ore), ma i tempi non si rispettano mentre, per gli appalti, è in arrivo “una stretta sulle regole” (Sole 24 Ore).
Resta il trionfo della Juventus, amaro per i tifosi del Milan e dell’Inter, emozionante anche per i non juventini: “Invincibili” grida la Gazzetta dello Sport: “La Juve festeggia lo scudetto battendo pure l’Atalanta. Torino in delirio con la sfilata sul pullman scoperto”.