MELBOURNE – Gli Usa, fra i paesi sviluppati, è quello più pericoloso per gli adolescenti. Anche se il tasso di mortalità infantile sotto i 5 anni è calato dell’80% in molti paesi negli ultimi 50 anni, quello degli adolescenti è migliorato solo leggermente. Il peggior stato di salute ce l’hanno i teenager dell’Africa SubSahariana, ma nei Paesi sviluppati la maglia nera ce l’hanno gli Stati Uniti, che detengono il tasso più alto di mortalità per alcol, droga e violenza. È quanto emerge da uno studio dell’università di Melbourne pubblicato sulla rivista “Lancet”.
Le principali cause di mortalità e malattia degli adolescenti nel mondo sono l’alcol (7%), il sesso non protetto (4%), la carenza di ferro (3%), di contraccezione (2%) e l’abuso di droga (2%). A seguire gli Usa per tasso di morti violente, al secondo e terzo posto, sono Israele e Svizzera. Gli adolescenti americani, in particolare, hanno il tasso di mortalità maggiore dei Paesi sviluppati, in particolare di morte violenta con circa 17 ragazzi ogni 100mila tra i 15 e 19 anni uccisi da atti violenti. Del resto 3 anni fa un sondaggio certificò che il 15% dei ragazzi americani pensava di morire giovane.
Nella classifica più ristretta della mortalità adolescenziale tra i primi 28 Paesi più ricchi, l’Italia è piazzata al ventesimo posto, dove la causa di mortalità principale è rappresentata dagli incidenti stradali. Molto bassi invece i tassi di morte per suicidio e violenza. Anche in Grecia i suicidi sono rari e gli incidenti di macchina comuni, in Finlandia è invece il contrario.