
ROMA – L’asteroide Icaro il 16 giugno “saluta” la Terra. Il gigante “sasso” spaziale dal diametro di 1,5 chilometri passerà al punto di massima vicinanza al nostro pianeta il 16 giugno alle 17,39 ora italiana. Un passaggio vicino, ma decisamente in sicurezza: Icaro si trova infatti a 8 milioni di chilometri dal pianeta, circa 21 volte la distanza che separa la Terra dalla Luna. Solo un breve saluto prima di ripartire per questo asteroide, il cui prossimo incontro ravvicinato è previsto per il 2090.
A spiegare l’importanza di questo passaggio è Gianluca Masi, astrofisico e responsabile del Virtual Telescope, che scrive:
“Incontri ravvicinati con questo famoso asteroide sono rari: bisognerà aspettare il 2090 per avere di nuovo un avvicinamento di questo tipo”.
Dall’Italia l’asteroide sarà visibile dopo il tramonto e si muoverà alla velocità relativa alla Terra di circa 30 chilometri al secondo. Ma l’osservazione, rileva l’astrofisico,
“sarà alla portata solo dei telescopi professionali del diametro di circa 40 centimetri, con telescopi più modesti, del diametro di circa 15-20 centimetri, si potrà tentare di fotografarlo, perché i sensori digitali vanno più in profondità della retina umana”.
Scoperto nel 1949, questo asteroide si chiama così, come l’Icaro della mitologia greca, perché quando si ‘avventura’ nel sistema solare interno si avvicina al Sole più di Mercurio, il pianeta più interno della nostra famiglia planetaria: arriva a circa 30 milioni di chilometri dalla nostra stella.
L’ultima volta che Icaro si è avvicinato alla Terra, più di quanto farà oggi, è stato nel 1968, quando passò a 6,5 milioni di chilometri. Fu un avvenimento che suscitò molto clamore, spiega Masi, per la prima volta un asteroide venne osservato con il radar e il Massachusetts Institute of Technology mise a punto il progetto Icarus nel quale si studiò un modo per deviare o distruggere un asteroide nel caso in cui potesse entrare in rotta di collisione con la Terra. .