Un uomo è ubriaco al volante ed investe un gruppo di ciclisti uccidendo una ragazza di 17 anni: fatto gravissimo ma per nulla episodico, casi simili sono ormai all’ordine del giorno. Non stupisce, quindi, quel che ha detto il protagonista (pirata della strada, pazzo irresponsabile, assassino?) di questo ultimo fatto, avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 luglio a Vidolasco in provincia di Cremona: “Sono cose che possono succedere…”. Pochi metri più in là, coperto da un lenzuolo bianco, c’era il cadavere di una ragazza, Linda Scaburri, travolta in un giorno qualsiasi d’estate da un balordo recidivo, per il quale l’automobile è un’arma puntata sulla gente, sempre carica.
Lui si chiama Cristiano Legramandi, 35 anni, piccolo imprenditore della zona. La polizia, una volta arrivata sul luogo dell’incidente ha constatato che l’uomo aveva nel sangue un tasso alcolico superiore 4 volte al limite consentito dalla legge. La rabbia contro quest’uomo, che abita a soli 50 metri dalla casa della povera Linda, è palpante. “Spero che lo tengano dentro a lungo e comunque è meglio che non si faccia mai vedere più da queste parti”, è la frase di un abitante del posto.
Ora Legramandi è in carcere accusato di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza, non è escluso che venga chiamato a rispondere anche di tentata fuga. Proprio lui che già nel 2005 gli fu sospesa la patente perchè guidava ubriaco.
Naturalmente , come già detto in precedenza, non è la prima volta che accadono fatti del genere. A Trieste Davide Bressan, di 9 anni, è stato travolto mentre correva dietro ad un pallone, l’uomo che lo ha investito era ubriaco. A Ravenna due ragazze di 18 e 20 anni, Paola e Giorgia, sono morte dopo un frontale con un auto guidata da un ubriaco. A Roma due turiste irlandesi sono state travolte ed uccise da un romano al volante, anch’esso ubriaco.
“Sono cose che possono succedere…” ha detto Legramandi, cose che succedono quando si beve troppo e poi ci si mette alla guida. Cose che succedono di notte, tardi, dopo aver bevuto, si sale in macchina e magari anche inconsciamente si spera che vada tutto bene nel tragitto fino a casa. Cose che succedono in Italia, dove non è avvertito come particolarmente grave il comportamento di chi si mette al volante in gravi condizioni alterate.
Non che negli altri paesi si beva di meno, anzi, spesso si beve anche più che in Italia, però poi tutti sanno che ubriachi al volante non ci si mette, meglio tornare a piedi, perchè fa parte della loro cultura, e soprattutto c’è la consapevolezza di essere un potenziale attentatore alla sicurezza pubblica se ubriachi al volante. Oltre alle leggi e processi più rapidi, rigidi e severi.
Lo sa bene Lindsay Lohan, beccata negli Usa mentre guidava dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo, è stata condannata a 90 giorni di carcere, non perchè avesse investito qualcuno, non perchè avesse distrutto qualche veicolo ma semplicemente perchè era ubriaca al volante. In Italia che si fa? Si aspetta che venga uccisa una persona per passare all’arresto o per capire il problema del binomio alcol-guida?