Si fumano come il tabacco, hanno gli stessi effetti della cannabis, ma sono vendute come incenso o profumatori d’ambiente: questo il sistema ideato per vendere le ‘spice’, una delle smart drugs (o droghe furbe), che ora vanno per la maggiore.
Un mercato fatto di sostanze spesso al limite della legalità, perché non ancora vietate o di cui non si conoscono bene gli effetti. Ma questa è solo una delle facce del legame tra droghe e adolescenti, fatto sempre più di baby-spacciatori, di consumatori occasionali precoci e studenti che spesso coltivano la cannabis in casa per abbattere i costi e poi magari spacciarla.
Ecco la fotografia scattata sul mondo delle droghe e i giovani:
Le Spice dilagano sul web. L’ultima moda dilagante tra le smart drugs è quelle delle ‘spice’, miscele di più erbe che possono essere fumate come tabacco ma sono vendute come incenso e profumatori d’ambiente, anche se al loro interno ci sono cannabinoidi sintetici, e hanno effetti simili alla cannabis. Queste nuove droghe non sono percepite come tali dai ragazzi, che ne sottovalutano gli effetti. Cercano notizie su internet, dove le comprano scegliendo tra smart shop, farmacie online e social network
La crisi influisce sui consumi. La droga si prova sempre più presto: i primi consumatori occasionali si hanno già a 12-13 anni. Ma nel 2009 c’è stato un positivo calo dei consumi di stupefacenti tra adolescenti, con l’unica eccezione degli stimolanti. Un fenomeno da imputare in parte alla crisi economica. Con meno soldi, hanno acquistato meno droga soprattutto i consumatori occasionali o quelli del fine settimana da discoteca
Cresce il poliabuso. E’ invece aumentato il poliabuso di droghe, spesso associate all’alcol, che hanno registrato un incremento del 18,2% tra il 2007 e 2010.
Sempre più studenti coltivano cannabis. In aumento i ragazzi, generalmente studenti, che producono in proprio la droga, generalmente cannabis, per abbattere i costi. Nel 2009 in Italia sono state sequestrate 32 tonnellate di droghe, di cui il 60% rappresentato da hashish, il 23% da marijuana, il 12% da cocaina, il 4% da eroina e l’1% da altre droghe.
In aumento i baby-spacciatori. Aumentano i casi dei baby-pusher con meno di 14 anni, scelti da persone adulte per spacciare perché non imputabili. Nel 2009, secondo i dati dei carabinieri, gli arresti di adolescenti per reati connessi alla droga sono stati 823, e 1163 i ragazzi segnalati all’autorità giudiziaria. Complessivamente questi arresti rappresentano il 2,26% delle persone segnalate per reati di droga e sono aumentati del 3% rispetto al 2008. Questi spacciatori in erba generalmente sono maschi, italiani (solo il 20% è straniero) e vivono al Nord (41,10%). Seguono quelli di Sud e Isole con il 36,89% e Centro con il 22%. La maggior parte degli arrestati (54%) ha 17 anni, il 28% ha 16 anni, il 14% ne ha 15 e il 4% ha 14 anni.