Notte di guerriglia, nel Napoletano, tra Boscoreale e Terzigno. Auto bruciate e capovolte al centro della strada, colonne di fumo nero dai camion dati alle fiamme ma anche rami di grossi alberi al centro della carreggiata, bidoni, mobili e spazzatura dovunque.
A scatenare le violenze i gravi disagi provocati dalla discarica Sari, nel Parco nazionale del Vesuvio, e, nelle ultime ore, l’annunciata apertura del secondo sversatoio, il più grande d’Europa, in località Cava Vitiello a Terzigno.
Nei paesi vesuviani il paesaggio porta i segni delle devastazioni. In via Passanti, a Boscoreale dove giovedì 21 ottobre cinque compattatori sono stati incendiati, la strada è per oltre trecento metri completamente bloccata a causa delle violente proteste dei residenti.
Alla rotonda Panoramica, dove si erano radunate oltre mille persone, è stata una lunga notte di disordini con un gruppo di manifestanti, quasi tutti giovani, che ha iniziato lanciando razzi contro le forze dell’ordine che hanno risposto con lacrimogeni, provocando il fuggi fuggi dei dimostranti pacifici, e cariche.
”Ci hanno caricato – denuncia un manifestante – mentre eravamo nel gazebo allestito sulla strada. Non stavamo facendo niente, abbiamo subito una violenza gratuita”. Circostanza confermata da giornalisti presenti, alcuni dei quali hanno riferito di essere ”stati colpiti da agenti con manganelli e scudi nonostante avessimo specificato di essere lì per lavoro”. Per ore uomini in assetto antisommossa e blindati da un lato, la frangia piùviolenta dall’altra, che si e’ nascosta nelle zone più a sud della rotonda, si sono fronteggiati con lacrimogeni come risposta ai lanci di grossi petardi.
Qualcuno nel bel mezzo degli scontri si è rivolto ai poliziotti: ”Siamo gente perbene, dovreste difendere noi dai disastri di queste discariche e invece siete dall’altra parte. Noi però siamo contro la camorra che è l’unica ad avere interesse a far aprire le discariche”. Ma questo, a Terzigno, è solo il momento degli scontri.
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