Un ”disperato appello a Robert De Niro”, il ”più illustre ”emigrato” d’origine molisana”, perché intervenga a favore della ”sua” terra. In ballo c’è ”il rischio di una vera e propria devastazione del territorio molisano a causa dell’installazione di 5mila pale eoliche, alte da 120 a 140 metri, nei 4mila metri quadrati della regione. Non verrebbero risparmiati siti archeologici, paesaggistici e storici”.
A rivolgersi direttamente al celebre attore, che tra l’altro è iscritto alle liste elettorali italiane proprio nella molisana Ferrazzano, paese d’origine, è un cartello di settanta associazioni. In testa quelle delle emigrati sparsi per il mondo, con il sostegno del vescovo di Campobasso, Giancarlo Maria Bregantini, preoccupate per il rischio che il piccolo e incontaminato Molise, con novanta aree tra Zone di protezione speciale (Zps) e Siti di interesse comunitario (Sic), si ritrovi un palo ogni 1,3 chilometri quadrati.
Un primato poco invidiabile. Anche perche’ il Molise ha gia’ dato: soltanto tra il 2008 e il 2009 ha avuto un tasso di crescita del settore eolico del 45%, dati Nomisma Energia. E con l’ultima legge regionale, che ha annullato i limiti di pali installabili sul territorio e cancellati i divieti di parchi eolici off-shore, l’invito ai progetti delle multinazionali e’ palese. ”Sull’utilita’ dell’eolico possiamo discutere”, sottolinea Gabriele Di Nucci, segretario dell’associazione ”Forche Caudine”, lo storico circolo dei 43mila molisani a Roma.
”Ma è inaccettabile che i territori del Sud, e del Molise in particolare, debbano rappresentare la concentrazione degli appetiti, l’habitat ideale per decine di società , non sempre immacolate, pronte a realizzare impianti che andrebbero ad inficiare la sorte di tesori archeologici come Pietrabbondante e Sepino o delle centinaia di borghi medievali che caratterizzano lo sconosciuto Molise. A rischio c’e’ piu’ della meta’ dei Comuni della regione”.
”Abbiamo già incontrato De Niro nelle sue trasferte a Roma – continua Di Nucci – E’ noto il suo impegno sociale, nonché la sua vicinanza all’Italia e alla sua terra d’origine, che ha visitato da bambino, condotto dal padre. Non vorremmo certo condurlo in un immenso parco eolico”.