Il percorso per valutare l’approvazione della cosiddetta ‘pillola dei 5 giorni dopo’ non sarà una ‘battaglia’ come è stato per la pillola abortiva RU486. Sarà invece “molto più lineare da parte degli organi competenti, e difatti il ministro Fazio si è rivolto subito al Consiglio superiore di sanità”. A dirlo è Sergio Pecorelli, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
“Non penso sarà un altro caso RU486 – ha detto Pecorelli, a margine di un incontro a Milano sui vaccini contro il papilloma -. L’Aifa lavora sui farmaci e il loro aspetto regolatorio, e il ministero della Salute si avvale del suo organo tecnico. Così come è avvenuto per la RU486 magari con un percorso un po’ più lungo, anche qui avremo un rapporto preliminare e poi l’Aifa avrà il suo ruolo nell’aspetto regolatorio”, anche se “ancora non abbiamo idea di quando arriverà questo parere”.
Parlando da ginecologo, poi, Pecorelli sottolinea che la ‘pillola dei 5 giorni dopo’ “non si può paragonare a una pillola anticoncezionale che previene l’ovulazione. Fa parte di una serie di farmaci ormonali che mirano al controllo del concepimento: una cosa è prevenire l’ovulazione, altra cosa è impedire l’impianto di un ovulo fecondato”.
Intanto, conclude il presidente Aifa, domani all’Agenzia del farmaco ci sarà una riunione del Cda sulla RU486, dove “ci daranno i dati che derivano dalla farmaco-vigilanza e dalle segnalazioni dell’utilizzo nelle Regioni. In ogni caso, per ora non abbiamo avuto nessuna allerta o dati negativi sull’utilizzo della pillola”.