Da un lato c’รจ l’impegno del governo a reintegrare le risorse disastrate dai tagli e rinnovare gli sgravi fiscali per il cinema. Dall’altro la protesta va avanti, insidiando l’apertura domani del Festival del Cinema di Roma, con il red carpet sempre a rischio occupazione.
Niente soldi subito, chiarisce da Palazzo Chigi Gianni Letta dopo una convocazione a sorpresa di Agis e Anica, le principali associazioni di categoria. Il reintegro del Fondo Unico per lo spettacolo si farร a fine anno (riportandolo ai circa 400 milioni del 2010) cosรฌ come il rinnovo per tre anni di tax credit e tax shelter, le misure fiscali per il cinema.
Ma tutto questo avverrร , sottolinea il sottosegretario, ”compatibilmente con le esigenze di bilancio e con i conti pubblici”. Bondi, che qualche giorno fa aveva lamentato le sorti della cultura in profondo rosso e invocato un consiglio dei ministri per il settore, ringrazia. ”Il mio appello รจ stato ascoltato dall’intero governo, siamo in dirittura d’arrivo”, commenta fiducioso.
Accanto a lui il sottosegretario Francesco Giro e il capo di gabinetto Salvatore Nastasi, che al ministero รจ anche direttore generale per lo spettacolo dal vivo in prima linea per trovare una soluzione al problema. Le associazioni, che forse si aspettavano qualcosa di piรน anche per quella convocazione cosi’ repentina, incassano la promessa e si dispongono ad aspettare, pur chiedendo che si faccia presto. ”Il fatto che non esista una certezza lascia margine alla preoccupazione”, allarga le braccia il presidente dell’Agis Paolo Protti.
Accanto a lui il presidente dell’associazione delle imprese di cinema e audiovisivo Paolo Ferrari si dice soddisfatto, ”รจ evidente che รจ una rassicurazione del governo, dobbiamo prenderla per buona”. Ma negli ambienti del cinema il malumore non si spegne.
”Abbiamo deciso di andare avanti con la protesta”, annuncia in serata, per i Centoautori, il giornalista e sceneggiatore Andrea Purgatori. .