Uno dei negozi di fiori che fanno parte dell’attività commerciale di Frediano Manzi, presidente dell’associazione ‘Sos racket e usura’, è bruciato nella notte tra sabato e domenica a Parabiago, nel Milanese.
Le cause dell’incendio non sono ancora state accertate dai carabinieri, ma il fatto giunge dopo una serie di episodi di intimidazione puntualmente denunciati da Manzi, che nel settembre del 2009 è stato anche oggetto di un attentato proprio in quel chiosco. Fin troppo facile, quindi, ipotizzare la natura dolosa dell’incendio.
Frediano Manzi è stato avvisato alle 4 dai carabinieri, intervenuti in via Cavalieri, una strada a ridosso del cimitero. ”E’ lo stesso chiosco dove, nel settembre del 2009, mi hanno sparato – ha commentato Manzi, che è teste in alcuni delicati processi come quello sul racket degli appartamenti e quello del caro estinto – Tre settimane fa hanno chiamato nel negozio per ordinare una corona di fiori per me, dieci giorni fa sono stato seguito in auto, e mi hanno anche chiamato a casa per dirmi che sapevano che ero arrivato”.
Manzi è attualmente sottoposto a una tutela cosiddetta ‘dinamica’ che prevede il passaggio di pattuglie sotto la sua abitazione e davanti ai suoi negozi. L’associazione di Manzi ha ricevuto solo quest’anno un centinaio di segnalazioni di imprenditori e commercianti che si dicono sottoposti a racket o usura in Lombardia.
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