Per la prima volta sono stati individuati i geni che fanno la differenza tra i sessi per quanto riguarda le strategie finalizzate alla riproduzione ed è risultato che se una caratteristica è vantaggiosa per i maschi può rivelarsi decisamente negativa per le femmine.
È un vero e proprio «tiro alla fune genetico», quello descritto sulla rivista PLoS Biology. «Il nostro studio mostra che i geni la cui espressione è vantaggiosa per i maschi sono invece dannosi per le femmine e viceversa», ha osservato il coordinatore della ricerca, Ted Morrow, dell’università svedese di Uppsala.
Per esempio, nella specie umana «avere un bacino largo è vantaggioso per le femmine, in vista del parto, mentre per i maschi è molto più conveniente avere un bacino stretto per favorire la mobilità», ha spiegato l’italiano Paolo Innocenti, autore della ricerca con Morrow. Originario di Bergamo, è in Svezia dal 2006 e sta completando il dottorato di ricerca presso il dipartimento di Ecologia animale dell’università di Uppsala. Parlare di esseri umani è comunque prematuro: la ricerca si è basata infatti sullo studio del moscerino della frutta (Drosophila melanogaster) che, nonostante i suoi 13 mila geni, è da sempre uno dei modelli preferiti dai genetisti. «Abbiamo condotto lo studio nelle condizioni più semplici possibili e in un ambiente controllato come il laboratorio, ma – ha spiegato Innocenti – in futuro è possibile estendere questo tipo di analisi a popolazioni osservate nel loro ambiente naturale e più complesse».
Restano punti interrogativi importanti, come il ruolo giocato dall’ambiente e dalla stessa complessità degli organismi, così nel caso del successo riproduttivo dell’uomo è d’obbligo considerare il peso dei fattori sociali. «È comunque noto – ha aggiunto – che il conflitto tra i sessi ai fini del successo riproduttivo non è certo esclusivo dei moscerini, ma appartiene a qualsiasi specie che abbia sessi differenziati».
Ci si aspettava, però, che i geni che «pilotano» le strategie riproduttive vincenti fossero disseminati nel Dna. Invece la ricerca condotta sui moscerini ha dimostrato che le cose non stanno affatto così. Passando in rassegna l’intero corredo genetico della Drosophila è risultato che i geni responsabili delle strategie riproduttive sono concentrati nel cromosoma femminile X. Questo filone di ricerca potrà avere un seguito in Italia, quando Innocenti avrà completato il dottorato? «Sono in Svezia dal 2006 – ha detto – e rientrare in Italia mi piacerebbe, ma al momento mi sembra che le opportunità che potrei trovare in Italia non mi permettano di continuare i miei studi allo stesso livello nel quale li sto facendo adesso»
