GENOVA – A Genova l’azienda del trasporto pubblico (Amt) ha alzato i prezzi dei mezzi e i cittadini hanno deciso di protestare attraverso il “ticket crossing”: alla fine delle corse, i passeggeri regalano i biglietti già usati a chi sta per salire sul bus, in modo da “sottrarre” soldi all’azienda. La vicenda è stata raccontata da Erika Dellacasa su Il Corriere della Sera.
L’iniziativa, spiega la Dellacasa, è organizzata soprattutto su internet grazie ai social network: “Le informazioni corrono su Facebook e sui siti di «Uniti contro la crisi»”. Le categorie interessate, prosegue la giornalista, sono le più disparate: “a organizzarsi contro il caro-bus, a Genova, sono precari, studenti, associazioni e cani sciolti, tutti uniti nell’operazione ticket crossing, ovvero «scambia il biglietto»”.
Le modalità della protesta sono piuttosto artigianali, come racconta Dellacasa: “I punti di scambio sono le fermate principali della rete del trasporto pubblico dove gli organizzatori del ticket crossing hanno sistemato con un po’ di scotch, niente di sofisticato, mezze bottiglie di plastica in cui depositare, come fossero cestini, i biglietti usati ma ancora buoni per altri viaggi”.
Il rincaro, spiega, è stato del 25%: “Il biglietto a corsa singola dell’Amt, l’azienda genovese, da febbraio ha una durata di 100 minuti e costa un euro e 50 centesimi, rispetto al precedente di un euro e 20 centesimi per 90 minuti”.
L’Amt, scrive Dellacasa, ha parlato di “Azione illegale”: «il titolo di viaggio non è cedibile come da regolamento»” e ha messo “in guardia dalle conseguenze: «questo atteggiamento scorretto potrebbe creare danni alla già difficile situazione del trasporto pubblico a Genova».