Google vuole misurare l’inflazione usando dati presi dal web. Lo ha annunciato Hal Varian, chief economist della società , durante la conferenza della National Association of Business Economists, in corso a Denver. Il colosso di Mountain View, secondo quanto riporta l’edizione online del Financial Times, sta mettendo a punto il ‘Google Price Index’ (Gpi), un indice giornaliero per misurare l’inflazione in base ai dati raccolti nei vasti database di Google sugli acquisti effettuati online.
Al momento Google sta soltanto mettendo insieme i dati per poter elaborare l’indice, ma non ha ancora deciso se pubblicarli o meno. ”Il principale vantaggio del Gpi – ha sottolineato Varian – sarebbe quello di poter ottenere i dati economici in modo molto piu’ rapido, utilizzando le risorse online. I dati ufficiali del Consumer Price Index (Cpi), infatti, vengono raccolti ‘manualmente’ nei negozi e pubblicati su base mensile con qualche settimana di ritardo. L’indice non sarebbe comunque una soluzione alternativa al Cpi, perché il mix di prodotti che vengono venduti su Internet è diverso da quello dell’economia generale”. Google sta anche lavorando ad altre utilizzazioni per previsioni e stime economiche dei dati economici raccolti automaticamente nei sui database e in particolare Varian ha fatto l’esempio dei dati sulla disoccupazione per i quali ”un ottimo strumento di previsione potrebbero essere le ricerche per le assicurazioni e i sussidi per la disoccupazione. Le analisi di Wall Street saranno sempre piu’ accurate – ha aggiunto – ma i dati di Google potrebbero essere utilizzati per migliorare le previsioni”.
