
Angelo Balducci non era solo uno dei personaggi di spicco della “cricca” sotto inchiesta per i Grandi Eventi, ma era un “punto di riferimento” per tutto il ministero delle Infrastrutture. Lo ha detto Maria Pia Pallavicini, alto dirigente del ministero (é al vertice del dipartimento Edilizia pubblica), che è stata interrogata dal pm fiorentino Luca Turco.
“Ci conoscevamo da sempre, ci eravamo un po’ persi perché io ho girato molto – dice la dirigente – Balducci è cresciuto come carriera nell’ambito del ministero, quindi era per tutto il ministero un referente”. La Pallavicini è considerata un testimone-chiave del processo che il 15 giugno si terrà a Firenze sull’appalto della nuova scuola marescialli dei carabinieri.
L’indagine è volta a conoscere i meccanismi sui quali la cosiddetta “cricca” avrebbe agito per far riottenere l’appalto alla Btp di Riccardo Fusi, estromessa a favore di Astaldi. Il magistrato ha chiesto alla Pallavicini se era stata lei a firmare la sospensione dei lavori, considerata “propedeutica” per la riassegnazione dei lavori alla Btp.
La dirigente ha risposto che non firmò lei “ma il responsabile unico del procedimento (Rup)”. Invece, sulla sospensione dei lavori ad Astaldi, ha riferito: “Io dò le disposizioni. La maturiamo a seguito di alcune valutazioni perché mi sono accorta che c’erano delle anomalie”. Quindi ha spiegato: “Non si poteva proseguire i lavori perché non c’erano più risorse”, e ha aggiunto: “Sospendevo per non continuare in maniera anomala, mi rendevo conto di cosa si poteva fare, esattamente la quantificazione delle risorse. E dovevamo riprogettare perché col sequestro delle aree adiacenti (i terreni di Fondiaria-Sai sequestrati per un’altra inchiesta della procura fiorentina), bisognava modificare l’impianto fognario e altri impianti e redigere una perizia di variante”.
Alle “anomalie” di cui si parla si aggiungono le richieste di transazione della Btp e la necessaria valutazione della Commissione per l’adeguamento strutturale.
Maria Pia Pallavicini ha conferma i rapporti tenuti per la questione della scuola carabinieri con il capo di gabinetto del ministro, Claudio Iafolla e il capo dell’ufficio legislativo, Gerardo Mastrandrea. Ha conferma anche che circolò l’idea, poi non concretizzata, maturata con il provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis, per nominare, una “commissione composta dal presidente del Tar del Lazio Pasquale De Lise, dal dottor Botto e da un magistrato della Corte dei Conti”.
