Ministro disinformato, facilone e tendenzioso? Oppure avvocati azzeccagarbugli fin quasi alla bugia? Nella storia di Stefano Gugliotta, il ragazzo pestato il 5 maggio fuori dallo stadio Olimpico di Roma, c’è anche questo “bivio”, drammatico e comico al tempo stesso. Il ministro è Elio Vito, mercoledì riferiva ad un’aula parlamentare regolarmente vuota che Gugliotta aveva precedenti penali per droga e rapina. Non una ragione per pestarlo, ovviamente, però andava detto che non era un giglio di campo. E il ministro lo diceva, nella sede più ufficiale possibile. Il giorno dopo gli avvocati di Gugliotta raccontano una versione dei fatti decisamente diversa: “Stefano è incensurato”.
Dove sta la bugia, chi la pronuncia? Il ministro durante il “question time” alla Camera dedicato a chiarire la vicenda quando rivela che Gugliotta ha precedenti penali per rapina e detenzione di droga e che in passato gli è stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza?
Oppure nella conferenza stampa degli avvocati di Gugliotta, quando si dice: «Il ragazzo è incensurato e non ha carichi pendenti. Ha avuto solo una denuncia da minorenne, a 15 anni e il processo si è risolto positivamente, senza condanna. Il fatto riguardava un telefonino sottratto a compagno di scuola, identificato come rapina”? E la detenzione di stupefacenti? «No, non risulta. C’è un ritiro della patente ma non ci sono processi in corso». Qualcuno prende mezze verità e anche meno e le tira per i capelli, le stiracchia e le deforma, fatecio sapere se è un ministro o un avvocato il furbacchione.
