Ecco come si scoprono i cervelloni del videogame: basta guardare quanto sono corpose alcune strutture del cervello e si capisce chi sarà un campione al videogioco e chi invece perderà. Lo dimostra uno studio di Kirk Erickson della University of Pittsburgh pubblicato sulla rivista Cerebral Cortex.
Sono tre aree legate all’abilità motoria, all’apprendimento e all’appagamento a fare la differenza, immerse in una zona della corteccia, nello striato: il putamen, il nucleo accumbens e il nucleo caudato. Allo stesso modo si può capire dalle dimensioni di queste tre la differenza di performance tra donne e uomini che si cimentano a un videogioco.
Il dubbio che nell’abilità a battersi a colpi di joystick vi fosse qualcosa di innato nel cervello era venuto ai ricercatori Usa vedendo che non tutti i “novizi” ammessi al mondo del videogame sviluppano abilità in questo passatempo. Così gli esperti hanno coinvolto quasi 40 giovani e gli hanno chiesto di giocare a un videogioco. Hanno visto, servendosi della risonanza magnetica funzionale, che quelli che divenivano più bravi erano coloro nel cui cervello erano riscontrabili volumi maggiori per le tre aree citate.
In particolare il volume del nucleus accumbens è correlabile con la capacità di imparare velocemente il nuovo gioco. La differenza di volume in queste tre aree è anche in grado di spiegare le differenze di perfomance tra uomini e donne, concludono i ricercatori.
