ROMA, 28 NOV – Batteri di Escherichia coli sono stati modificati geneticamente e trasformati in super-fabbriche di biocarburanti per l'industria. A differenza degli esperimenti fatti finora per la produzione di bioetanolo, si tratta di singoli batteri in grado da soli di trasformare il materiale derivato dalle piante in zuccheri per poi processarlo in idrocarburi utili per l'industria e la produzione di benzina. La ricerca pubblicata sull'ultimo numero di Pnas è stata realizzata dai ricercatori del Joint BioEnergy Institute di Berkeley.
La grande sfida per la realizzazione di carburanti a partire dalle biomasse è quella di abbattere sensibilmente i costi e i tempi di produzione. Secondo il gruppo di ricerca americano che ha realizzato questo studio, la soluzione più efficace per snellire i vari passaggi sarebbe quella di realizzare un singolo microrganismo in grado sia di digerire i materiali vegetali che produrre idrocarburi simili a quelli usati attualmente dall'industria.
Partendo da questa idea hanno 'riprogettato' delle colonie di E. coli in modo da produrre una serie di enzimi in grado di 'digerire' la cellulosa di alcune piante, in particolare eucalipto, in zuccheri fermentabili. I ricercatori hanno poi ulteriormente dotato i batteri con i geni necessari per convertire gli zuccheri risultanti in molecole simili ai carburanti 'commerciali' che, contrariamente all'etanolo, sono compatibili con le linee di produzione industriale a base di petrolio o utilizzabili per la produzione di benzina e diesel.
I ricercatori garantiscono che con ulteriori miglioramenti futuri alla 'progettazione' dei loro batteri e del processo di pretrattamento delle biomasse, in grado di rendere il materiale vegetale più 'digeribile', la conversione di biomassa vegetale in biocarburanti sarà un giorno a pieno titolo una fonte economica di carburante rinnovabile per l'industria e i trasporti.
