Potrebbero presto pagare le notizie quei siti “aggregatori” che rilanciano gli articoli scritti da altre testate e che forniscono questo servizio a pagamento: una sentenza inglese stabilisce infatti che chi ‘linka’ in rete le notizie di altri siti, debba pagare. La novità riguarda solo chi lucra su articoli confezionati da altri, e non chi fa lo stesso servizio in maniera gratuita (come Google news, per esempio).
La sentenza viene dall’Alta corte di giustizia a proposito della causa intentata dalla Newspaper licensing agency (la Nla, una delle associazioni degli editori britannici) contro due agenzie la Meltwater news e la Public relations consultant association (Prca) che forniscono a pagamento un servizio di rassegna stampa online alle aziende.
Soddisfatti i vertici della Nla, che già da tempo vendono una licenza per chi vuole utilizzare i contenuti dei giornali, al prezzo base di 209 sterline all’anno (circa 250 euro).
