A sfiorare la terra ieri 13 gennaio alle 12.46 pm, ora di Greenwich, era un vero asteroide di ben 15 metri e non un rottame gigantesco. La Nasa ha sciolto ogni dubbio «corpo naturale e non artificiale», si cancellano così anche le ipotesi che potesse essere anche lo stadio spento di un razzo.
Così «2010 AL30», appena apparso in cielo, va ad allungare la lista degli asteroidi che si avvicinano pericolosamente alla Terra. Sono ormai circa un migliaio e l’ultimo arrivato è transitato a 130 mila chilometri dal nostro pianeta, quindi ben più vicino della Luna lontana 384 mila chilometri. Scoperto dal Linear Survey dei Lincoln Laboratories del MIT il 10 gennaio scorso, aveva una taglia stimata di 10-15 metri di diametro.
Quindi anche se fosse caduto nell’atmosfera come è accaduto nell’ottobre scorso in Indonesia non avrebbe causato guai perché si sarebbe disintegrato. Però quello di ottobre oltre lo spettacolo in cielo generò un’onda d’urto che fece tremare la terra facendo immaginare un terremoto tanto che la gente scappava in strada. Ma al di sotto dei 25 metri non si corrono seri rischi, dicono per tranquillizzare gli astronomi della Nasa, i quali hanno precisato di aver verificato tutte le orbite di satelliti, razzi e rottami vari presenti intorno alla Terra e che l’orbita di AL30 non coincideva con nessuno di questi.
Nell’occasione gli stessi esperti hanno aggiunto un dato interessante. Gli asteroidi del diametro di 10-15 metri potenzialmente presenti nel circondario terrestre sono circa un milione per cui si aspettano che quasi uno ogni settimana transiti fra la Terra e la Luna. E se ci cade addosso può soltanto provocare pochissimi danni con qualche frammento se riesce a sopravvivere, oppure nulla. Certo magari se i dubbi si sciogliessero prima dell’incontro ravvicina e non dopo sarebbe meglio.
