AOSTA, 28 APR – ''E' finita l'epoca delle nuove costruzioni. In Italia la popolazione non cresce, creando nuovi spazi si destina al degrado il patrimonio urbano esistente, non c'e' scampo''. A lanciare l'allarme e' Carlo Ratti, architetto torinese di fama mondiale, direttore del Senseable laboratory del Mit di Cambridge (Usa).
''Mi capita spesso di parlare con sindaci di grandi citta' italiane. Spesso sono fermi alla logica di 20 anni fa, all'epoca del boom, quando i centri urbani dovevano crescere per la continua migrazione di persone. Oggi invece tutto e' statico, la superficie delle abitazioni tende a ridursi. Non servono nuovi vani, va riqualificato l'esistente''. Un patrimonio da riconvertire, il ''brownfield'', di cui Ratti sottolinea ''le grandi potenzialita' per la crescita economica, a partire dalle imprese di costruzione e dai progettisti coinvolti''.
