Migliora lo stato dell’occupazione in Italia: secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione ad agosto è sceso all’8,2% dall’8,4% registrato sia a luglio che a giugno:ai il livelli più bassi da settembre 2009.
In base a dati destagionalizzati e a stime provvisorie, il tasso di disoccupazione è in calo di 0,2 punti percentuali rispetto a luglio, mentre rispetto ad agosto 2009 registra un aumento di 0,3 punti percentuali. I tecnici dell’Istat spiegano come ”il fenomeno principale che emerge è un’attenuazione del deterioramento del mercato del lavoro”.
La flessione del tasso di disoccupazione, precisano, è favorita da due fattori ”l’aumento dell’occupazione femminile e il contemporaneo incremento dell’inattività sempre femminile”.
Il tasso di disoccupazione maschile è uguale al 7,6% in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a luglio e di 0,7 punti percentuali rispetto ad agosto 2009. Mentre il tasso di disoccupazione femminile è pari al 9,1%, in diminuzione sia rispetto a luglio (-0,6 punti percentuali) sia rispetto al mese di agosto 2009 (-0,3 punti percentuali).
Tra i giovani tra i 15 e i 24 anni il tasso di disoccupazione ad agosto è sceso al 25,9% dal 26,7% di luglio. Lo comunica l”Istat nelle stime provvisorie in base ai dati destagionalizzati. Si tratta, precisa, di un ”livello che rimane elevato”, ma comunque ad agosto segna il quarto calo consecutivo su base congiunturale.
Nello stesso mese, il tasso di inattività femminile è pari al 49,2%: tradotto, quasi una donna su due tra i 15-64 anni non ha un lavoro ne lo sta cercando. Lo rileva l’Istat nelle stime provvisorie in base a dati destagionalizzati.
Il commento della Cgil. I dati dell’Istat sulle forze lavoro ad agosto ”non devono trarre in inganno, perché se è vero che il tasso di disoccupazione cala dello 0,2%, è altrettanto vero che aumenta quello di inattività e quindi l’occupazione non aumenta”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni.
Per il dirigente sindacale si tratta di stime che ”vanno lette attentamente: il numero degli occupati resta invariato, così come il tasso di occupazione. Dove sono, dunque, questi disoccupati in meno? E’ evidente che cala il tasso di disoccupazione e aumenta il tasso di inattività, una sorta di vaso comunicante che spiega il dato e conferma il fenomeno italiano dell’effetto scoraggiamento, cioè persone che non lavorano, ma smettono di cercare lavoro”.
Secondo Fammoni ”il dato complessivo, dunque, conferma tutta la sua gravità, come gravi sono le tendenze e le previsioni da tutti stimate per i prossimi mesi. Pertanto, se si vuole davvero affrontare e risolvere il gravissimo problema del lavoro italiano, bisogna prendere atto della realtà che i dati propongono, e intervenire per rimuoverne le cause”.