SOMMA VESUVIANA (NAPOLI) – Giornata di interrogatori anche oggi, nella caserma dei Carabinieri di Castello di Cisterna (Napoli): davanti al pm Umberto Monti è tornato anche Salvatore Parolisi, vedovo di Melania Rea che martedì è stato sentito per otto ore. Secondo quanto si è appreso Parolisi già mercoledì mattina è stato in caserma e molto probabilmente è prevista una sua presenza anche nel pomeriggio.
A raccontare il giorno dell’omicidio di Melania ma anche dettagli dei giorni precedenti e di quelli successivi, non è stato solo Parolisi, ma anche i genitori di Melania, il fratello Michele, la sua amica Imma e altri parenti e amici della coppia. Secondo quanto si èappreso, a Parolisi sarebbero state richieste precisazioni su quanto da lui dichiarato.
Intanto è tornata a dire la sua la madre di Melania: “Ho piena fiducia in Salvatore e sono sicura che è innocente”, ha ssicurato la signora Vittoria interpellata dall’Ansa. La donna si è detta “convinta” dell’innocenza di Parolisi, ma non riesce proprio a spiegarsi cosa sia potuto succedere a sua figlia. “Spero di conoscere la verità il prima possibile, dopo di che la diremo a tutti”, ha aggiunto. E le eventuali storie extraconiugali che Salvatore avrebbe avuto? “Dobbiamo sempre vedere se è vero, io questo non lo so”, è la risposta della signora Vittoria.
Questa la ricostruzione fornita da Parolisi sinora. E’ il 18 aprile quando Carmela Melania Rea, 29 anni, il marito Salvatore Parolisi, 30 anni, caporalmaggiore dell’esercito di stanza al Rav Piceno, e la loro figlioletta Vittoria, 18 mesi, partono dalla loro casa di Folignano per portare la piccola a fare una visita medica. Quel giorno, il suo ultimo giorno di vita, anche Melania deve fare un controllo, per un problema di salute di lieve entità .
Fatte entrambe le visite la coppia, con la bambina, si dirige verso un supermercato della zona. Mancano pochi giorni a Pasqua, e Melania vuole comperare qualcosa da regalare ai parenti, papà Gennaro, la mamma Vittoria e il fratello Michele, che l’aspettano a Somma Vesuviana. Sono le 10:44 quando la donna entra nel supermercato. Indossa dei jeans e un giubbetto; ha i lunghi capelli neri sciolti sulle spalle e grandi occhiali da sole che le coprono il viso, una capiente borsa a tracolla. E’ alta un metro e ottanta, Carmela-Melania, e con il suo fisico sontuoso si avvia con passo deciso verso l’ingresso del supermercato. Sembra corrucciata.
Salvatore la segue a ruota tenendo la piccola Vittoria in braccio. Lui indossa un piumino e la bimba è vestita di rosa. Dopo aver fatto spesa la coppia torna a casa. Intorno alle 13:30 Melania parla con la mamma e le dice come sono andate le due visite mediche. Quindi fa uno spuntino, mangia una piadina, o un trancio di pizza, e poi intorno alle 14:10 lei e Salvatore, insieme alla bimba, sono di nuovo fuori casa, diretti al Pianoro di Colle San Marco, un vasto parco alle porte della città dove ci sono anche campi attrezzati per far giocare i bambini. Sono circa le 14:20.
Dopo pochi minuti Melania dice a Salvatore che deve andare in bagno e punta verso i bagni pubblici, poi devia verso il ristorante Il cacciatore, dotato di servizi più decorosi. Il titolare del chiosco Alfredo Ranelli vede una coppia con una bambina. Riconosce Parolisi, perchè è in pantaloncini e maglietta, e quel giorno faceva freddo; della donna ricorda l’abbigliamento, compatibile con quello di Melania, ma non sa dire se sia effettivamente lei. Ranelli è l’unico che può testimoniare della presenza di Parolisi a Colle San Marco. Alle 14:40 Sonia, un’amica di Melania, le invia un sms per chiederle com’è andato il controllo medico, ma la Rea non risponde. Sonia ha inviato il messaggio dal cellulare della madre, perchè il suo è scarico.
Forse, ipotizza, ‘Mela’ non ha riconosciuto il numero e per questo non risponde. Ma Carmela-Melania è già scomparsa nel nulla. In questa fascia oraria, dalle 14 alle 14:40, i cellulari di Melania e Salvatore agganciano la stessa cella, quella di Ripe di Civitella (dove sarà ritrovato il cadavere della donna), che però è la stessa di Colle San Marco. Salvatore, intanto, sta spingendo la bimba sull’altalena, calcola che alla moglie servano diversi minuti (secondo lui 30-40, ma in realtà sono molti meno) per andare e tornare. Il tempo, pero’, passa. La chiama una prima volta per sapere che fine ha fatto. Nessuna risposta. Passano altri minuti e Salvatore comincia a preoccuparsi davvero.
Si mette a cercare Melania, va al Cacciatore e si dirige direttamente verso il bagno. Le non c’è. Chiede in giro: ”Avete visto una signora così e così?”. No nessuno l’ha vista. E’ passata quasi un’ora dal loro arrivo al pianoro quando finalmente scatta l’allarme. Alle 17 Salvatore chiama l’amico Raffaele Paciolla (è lui stesso a indicare l’ora), una guardia carceraria, gli dice ”me l’hanno presa”, e gli chiede di aiutarlo a cercarla. Paciolla si precipita al pianoro. ”Quando mi ha visto mi si è buttato addosso – racconta ai microfoni di ‘Porta a porta’, nella puntata andata in onda martedì – era agitatissimo. Raccontami la dinamica, gli ho detto”.
La prima battuta di ricerche è senza esito. Si prosegue il giorno successivo, il 19 aprile e ancora il 20. Sono le prime ore del pomeriggio del 20 quando si diffonde la notizia del ritrovamento di un cadavere a Ripe di Civitella, nella vicina provincia di Teramo. Il corpo è quello di Melania, trafitto da decine di coltellate (almeno una trentina). A riconoscere il cadavere è il fratello di Melania, Michele. ”Quando siamo tornati a casa dopo il ritrovamento di Melania – racconta ancora Raffaele – Salvatore mi ha chiesto: ‘come sta’?. Non lo so, non ce l’hanno fatta vedere, gli ho risposto”. ”Ma dov’era?”, chiede Parolisi, mostrandosi stupito (è ancora Paciolla a parlare) quando l’amico gli indica il posto. ”Strano – confessa alla guardia carceraria -. C’eravamo stati una quindicina di giorni fa”. In cerca d’intimità , perche’ Melania era curiosa di sapere dove il marito faceva le cosiddette ‘continuative’, le esercitazioni che si prolungano per tutta la notte. Dopo la macabra scoperta del cadavere, Salvatore trascorre la notte tra il 20 e il 21 da Raffaele. Fin qui la ricostruzione fornita da Parolisi agli inquirenti. Ma il quadro non è ancora completo.