ASCOLI PICENO – Nuova perquisizione in casa di Salvatore Parolisi, indagato a piede libero per l’omicidio della moglie Melania Rea. I carabinieri hanno prelevato alcuni oggetti e alcune valigie, tra cui ci sarebbe il trolley che Raffaele Paciolla, l’amico e vicino di casa del caporalmaggiore, ha detto di aver visto nel bagagliaio dell’auto di Salvatore il 18 aprile a Colle San Marco, il giorno della scomparsa della 29enne, ritrovata due giorni dopo nella pineta delle Casermette, a Ripe di Civitella, massacrata con 33 coltellate.
“Dalle attività investigative sono emersi infatti elementi che hanno suggerito al magistrato ulteriori attività , come una nuova perquisizione, per la ricerca di alcuni elementi e riscontri che potrebbero essere utili nelle indagini riferibili all’omicidio di Melania Rea”, spiega il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno, il colonnello Alessandro Patrizio. Il magistrato infatti sta leggendo gli atti delle indagini, e “gli elementi che abbiamo raccolto hanno un peso”, sottolineano gli investigatori.
Secondo la sequenza montata dai carabinieri, dalle 14:30 alle 15:30 nessuno ha visto sul pianoro di Colle San Marco né Melania, né Salvatore, né la piccola Vittoria sulle altalene. La coppia con la bambina, diretta a Colle a San Marco, come Melania aveva detto al telefono alla madre, è stata vista uscire di casa a Folignano alle 14:10. Venti minuti dopo circa dovevano essere a Colle San Marco, e poco dopo Melania si è allontanata per andare alla toilette e non è più tornata. Mentre l’uomo per circa 30-40 minuti, dondolava la figlia sulle altalene. Ma dalle 14:30 alle 15:30, quando Salvatore si reca al bar “il Cacciatore” per cercare sua moglie, nessuno lo ha visto a Colle san Marco. Ci sono 20 persone in quel pianoro che dicono di non aver visto nessuno alle altalene.
Non solo perquisizioni però. L’automobile di Parolisi, una “Renault Scenic”, sequestrata dagli inquirenti alla fine del mese scorso e parcheggiata nella caserma di Frattamaggiore (Napoli), è stata prelevata per essere trasportata a Roma a disposizione dei Ris.
Parolisi ha affidato ai microfoni di TgCom il suo stato d’animo: “Come mi sento? Come sempre, sono sicuro di me stesso”. Il commento è stato raccolto pochi minuti dopo la conclusione della perquisizione dei carabinieri di Ascoli nell’abitazione della famiglia Parolisi. E alla giornalista che chiedeva il senso di queste perquisizioni, il caporal maggiore ha rilanciato: “Chiedetelo ai diretti interessati”.