ROMA – Lo ha ucciso a coltellate dopo una lite e ora si dice “pentito” e dispiaciuto per la propria famiglia e quella della vittima. Per Alessandro Cozzi, conduttore tv ed educatore familiare accusato dell’omicidio di Ettore Vitiello oggi è stato il giorno dell’interrogatorio davanti al Gip.
La prima certezza è che, almeno per ora, Cozzi rimarrà in carcere il gip ha convalidato il fermo e disposto l’appello. E il legale di Cozzi non si è opposto e non ha chiesto nessuna attenuazione delle misure restrittive ai danni del conduttore di Rai Educational.
L’interrogatorio del primo aprile, spiega il Corriere della Sera, è stato breve: Cozzi avrebbe di fatto confermato tutto quanto già raccontato ai pm al momento del fermo. Il conduttore tv avrebbe ucciso Vitiello dopo una lite per motivi di soldi. Cozzi, che doveva alla sua vittima 17 mila euro, era andato nello studio di Vitiello per chiedere altro tempo per la restituzione. Ne è nata una rissa al termine della quale Cozzi ha ucciso il titolare di un’agenzia del lavoro a coltellate.
I dubbi, semmai, sono relativi al come si è arrivati all’omicidio. Cozzi ha detto e ripetuto che il primo a tirare fuori il coltello sarebbe stato Vitiello: a quel punto il presentatore lo avrebbe prima disarmato e quindi ucciso. Le prime perquisizioni hanno confermato la presenza di coltelli da cucina nell’ufficio. Resta però il fatto di quelle 30 coltellate. Tante, forse troppe, per pensare ad una semplice azione di “difesa”.
