Trenta persone sono state denunciate dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo che hanno scoperto un giro di scommesse clandestine. L’indagine dei militari ha riguardato Palermo e alcuni comuni dell’hinterland come Bagheria, Ficarazzi, Misilmeri e Carini. I broker aspettavano i clienti in vicoli e stradine buie dove si appostavano per intercettarli prima che si rivolgessero ai centri scommesse autorizzati.
Molti all’arrivo dei carabinieri hanno cercato di disfarsi delle cedole delle scommesse e dei taccuini sui quali annotavano le giocate, ritrovati anche nell’immondizia, accartocciati o strappati. Tra i 30 denunciati anche 9 clienti. Per chi organizza le scommesse clandestine sulle principali competizioni, la legge prevede la reclusione da sei mesi a tre anni. Il giocatore invece va incontro a un’ammenda fino a 516 euro.
Ai broker sono stati sequestrati complessivamente oltre 3.000 euro. Dalle indagini, che non escludono la mano della mafia dietro l’affare, e’ emerso che a fronte di puntate elevate con possibilita’ di vincite consistenti per lo scommettitore, il broker, prima di accettare, si rivolgeva a un complice che provvedeva ad effettuare la stessa giocata presso una ricevitoria regolare, spesso lontana da quella vicina alla quale si svolge l’attivita’ clandestina.
Di conseguenza, se la vincita si realizzava, il broker perdeva solo la differenza rispetto alla giocata piu’ alta concessa allo scommettitore clandestino. Il coinvolgimento di Cosa nostra nell’attivita’ illegale e’ emerso recentemente proprio in un’inchiesta dell’Arma che ha scoperto che il boss D’Agati era il reale titolare di due agenzie di scommesse sportive usate per ripulire il denaro sporco.