Le aurore di Saturno sono uno degli show piĆ¹ spettacolari che il nostro sistema solare ci offra ed ora, grazie a delle immagini in āfalsi-coloriā ottenute dalla sonda Cassini, i loro misteri possono essere svelati dagli scienziati della NASA e delle altre agenzie che hanno collaborato alla missione Cassini-Huygens come lāESA (European Space Agency) e lāASI (Agenzia Spaziale Italiana).
Le immagini a falso-colore indicano lāutilizzo di particolari filtri, che selezionano solo alcune lunghezze dāonda della luce, ad esempio lāinfrarosso, che non ĆØ visibile allāocchio umano, o i colori dello spettro visibile, cioĆØ i colori cosƬ come tutti li conosciamo.
Studiando quindi gli spettri in particolari emissioni delle aurore di Saturno gli scienziati, guidati da Tom Stallard, responsabile della collaborazione tra lo strumento VIMS (visual and infrared mapping spectrometer) ed il magnetometro presente sulla sonda Cassini, hanno avuto la possibilitĆ di montare non solo delle immagini in falso-colore, ma anche un video che permette di osservare la dinamica del fenomeno ed il suo propagarsi nellāatmosfera del pianeta.
Analizzando il video e le immagini si ĆØ osservato come il fenomeno si propaghi su tutta la superficie del pianeta e che la brillantezza dipenda dallāangolazione del Sole rispetto a Saturno. Infatti al variare dellāaltitudine e dellāora del giorno, che su Saturno dura in media 10 ore e 47 minuti contro le 24 ore terresti, si puĆ² notare come le aurore perdano o acquistino in intensitĆ .
Il meccanismo di formazione delle aurore di Saturno ĆØ molto simile a quello terrestre: le particelle provenienti dal Sole vengono trasportate dal vento solare e interagiscono con il campo magnetico del pianeta allāaltezza dei poli. Lāinterazione innesca dei processi elettrici allāinterno del gas e del plasma che si trovano nella regione piĆ¹ alta dellāatmosfera, riemettendo poi luce.
Ma il vento solare, responsabile delle aurore sulla Terra, non ĆØ l’unico fattore scatenante su Saturno, dove il campo magnetico dellāatmosfera risente delle onde elettromagnetiche generate dal moto dei suoi numerosi satelliti e dalla materia costituente gli anelli, generando cosƬ il fenomeno per interazione di questi ultimi con la magnetosfera.
āLe aurore di Saturno sono molto complesse e abbiamo appena iniziato a capire tutti i fattori che sono coinvolti – ha spiegato Stallard ā Questi studi forniranno una piĆ¹ ampia panoramica delle numerose varietĆ di differenti aurore che sono state osservate e ci permetteranno di comprendere meglio i fattori da cui dipendono i cambiamenti del fenomenoā.
GiĆ dati precedenti inviati da Cassini avevano fornito molti dettagli sulle aurore e sul loro meccanismo di formazione, ma capire in pieno la natura del fenomeno richiede un lungo tempo di osservazione nela stessa regione, quindi la sonda dovrebbe spendere vicino al pianeta un intervallo di tempo maggiore, il che rappresenta un problema poichĆ© Cassini ha dei tempi di osservazione stabiliti e un orbita da seguire.
Per ovviare al problema di immagini non complete Stallard e colleghi hanno cosƬ scelto di combinare le immagini a loro disposizione, in modo di ottenere da immagini parziali rielaborate informazioni del fenomeno piĆ¹ precise e dettagliate, concentrandosi solo su 1.000 delle 7.000 immagini raccolte da VIMS, e combinandole con la tecnica delle immagini in falso-colore.
Lauren Spilker, scienziata del JPL (Jet Propulsional Laboratory) di Pasadena e collaboratrice del progetto Cassini, ha cosƬ commentato il lavoro svolto finora alla NASA: āStudi dettagliati come quello delle aurore di Saturno permettono di comprendere meglio fenomeni analoghi che si verificano sulla Terra e la natura delle interazioni tra la magnetosfera e le regioni piĆ¹ alte dellāatmosfera di Saturno”. L’utilitĆ delle immagini e del loro studio ĆØ innegabile e come sempre il cielo e l’universo offrono una strada per la loro comprensione, mai dimenticando di affascinare la vista di chi li ammira.