ROMA, 28 LUG – Le piante 'parlano' per attrarre i pipistrelli: in una foresta cubana una specie di Marcgraviacee ha foglia dalla forma cosi' particolare da produrre un'eco che attira i pipistrelli impollinatori. La scoperta, pubblicata su Science, si deve a uno studio europeo condotto dall'universita' tedesca di Ulm in collaborazione con l'universita' britannica di Bristol.
Secondo i ricercatori si tratta del primo caso accertato di adattamento finalizzato ad attrarre acusticamente i pipistrelli, proprio come fanno i fiori, che con i loro brillanti colori attirano api e altri insetti.
E' noto che i pipistrelli utilizzino le onde acustiche, emettendo un suono e analizzandone l'eco, per 'vedere' e identificare le prede; attraverso questo sonar alcune specie di pipistrelli, come i megachiropteran, sono addirittura in grado di identificare i colori. Il gruppo di ricercatori coordinato da Ralph Simon ha dimostrato che la particolare eco data dalle foglie della Marcgravia evenia, simili ad una scodella, supera in intensita' quella data dalle foglie delle altre piante, risultando così facilmente individuabile dai pipistrelli. E' qualcosa di simile ad accendere una candela nel buio della notte, sonora in questo caso.
Nell'esperimento i ricercatori hanno esercitato alcuni pipistrelli alla ricerca di un particolare tipo di alimentatore nascosto nel fogliame e misurando il tempo necessario a identificarlo, variandone ogni volta la posizione. Successivamente l'alimentatore e' stato nascosto sia in fogliame naturale e nel fogliame di Marcgravia evenia. Nel secondo caso i tempi si sono ridotti di circa il 50%.
Secondo uno degli autori della ricerca, Marc Holderied, dell'universita' di Erlangen, ''questa 'eco attrazione' porta benefici sia ai pipistrelli che alle piante: da un lato aumenta la possibilita' dei primi di trovare nettare perdendo meno tempo in inutili ricerche dall'altro permette a queste piante abbastanza rare di avere un impollinatore molto mobile e preciso''.
