Il corteo organizzato a Milano per il quarantunesimo anniversario della strage di piazza Fontana ha concluso il suo tragitto riempiendo il luogo dove, il 12 dicembre 1969, scoppio’ la bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. Gli organizzatori, con in testa il Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa, hanno deposto una corona di fiori davanti alla targa dedicata all’anarchico Giuseppe Pinelli. Durante la manifestazione, che ha coinvolto un migliaio di persone, alcuni giovani hanno tracciato diverse scritte sui muri lungo il tragitto. Il corteo, promosso da Partigiani in Ogni Quartiere, si e’ svolto oggi per venire incontro alla richiesta dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di evitare la replica dei disordini e delle polemiche scatenate alla commemorazione dello scorso anno quando dallo spezzone dei centri sociali parti’ una selva di fischi che impedi’ alle autorita’ di parlare dal palco. Proprio per questo alla commemorazione ufficiale di domani prendera’ la parola solo un rappresentante dell’ associazione.
La figlia di Giuseppe Pinelli: “Lo Stato sempre contro di noi”. ”Non abbiamo avuto giustizia, piuttosto c’e’ il riconoscimento di una verita’ storica” anche perche’ ”abbiamo sempre avuto lo Stato contro”: lo ha affermato, al termine della manifestazione per il 41/o della Strage di Piazza Fontana a Milano, Claudia Pinelli, figlia dell’ anarchico Giuseppe, accusato inizialmente per la bomba alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. ”Sono qui a testimoniare ancora la nostra esperienza. Queste persone in piazza – ha aggiunto – ci sono sempre state vicino”. Claudia ha poi ricordato che ”ci siamo avvicinati solo recentemente con i familiari delle vittime della strage con cui ci siamo riconosciuti in una storia comune e questo per noi e’ molto importante. Noi abbiamo sempre avuto lo Stato contro e loro si sono resi conto che lo Stato non lo hanno mai avuto a favore”. ”Sicuramente serve portare avanti una testimonianza che non e’ solo nostra. Mia mamma Licia ha portato avanti la sua battaglia – ha spiegato -, raccogliamo il testimone e cerchiamo di conservare la memoria perche’ su mio padre sono state dette nefandezze e noi – ha concluso Claudia – abbiamo bisogno di versare lacrime dolci su questa morte”.
L’avvocato dei familiari delle vittime: “Riaprire le indagini sugli altri membri di Ordine Nuovo”. E’ possibile riaprire le indagini sulla strage di Piazza Fontana, che il 12 dicembre del ’69 provoco’ 17 morti e oltre 80 feriti, soprattutto attraverso ”l’identificazione di altri appartenenti al gruppo di fuoco di Ordine Nuovo che faceva capo a Freda e Ventura”. Lo sostiene l’avvocato Federico Sinicato, legale dei familiari delle vittime, a due giorni dal 41esimo anniversario della strage. Secondo il legale, ”sulla base di nuovi elementi, emersi anche nel recente processo sulla strage di Piazza della Loggia, sarebbe possibile individuare oggi altri appartenenti a quel gruppo”. La Procura di Milano, dunque, prosegue Sinicato, ”potrebbe aprire un nuovo fascicolo nei confronti di nuovi indagati”, ossia di quelle persone che facevano parte, assieme a Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi, Franco Freda e Giovanni Ventura, del gruppo di neofascisti che ha organizzato ”le stragi di quegli anni”. Tra i nuovi dati che andrebbero indagati, secondo Sinicato, ci sono anche quelli raccolti nel libro ‘Il segreto di Piazza Fontana’ del giornalista dell’ANSA, Paolo Cucchiarelli. Uscito nel maggio del 2009, il libro avanza l’ipotesi che furono due le bombe a esplodere quel giorno: una di matrice anarchica, che non doveva far vittime, l’altra, quella mortale, che fu messa dai fascisti, i quali si erano infiltrati negli ambienti anarchici.