Proprio dopo l’uscita del libro e anche in seguito a due memorie presentate dall’avvocato Sinicato, la Procura di Milano ha deciso, nei mesi scorsi, di aprire un nuovo fascicolo di inchiesta sulla strage. ”Mi auguro ancora – chiarisce il legale – che i pm di Milano possano utilizzare gli elementi nuovi per verificare se altri soggetti, rispetto a quelli gia’ coinvolti nei processi, abbiano delle responsabilita’ nella strage”. In particolare, secondo Sinicato, uno degli elementi su cui ‘puntare’, acquisito anche nelle carte del processo di Brescia, sarebbe il ritrovamento dell’agenda di Giovanni Ventura nella quale sono indicati gli appuntamenti con Carlo Digilio, il cosiddetto ‘armiere’ di Ordine Nuovo. Elemento che rivaluterebbe la testimonianza resa nei vari processi dall’ex neofascista Digilio, il quale aveva parlato del casolare di Paese (Treviso) come luogo di detenzione e preparazione dell’esplosivo per gli attentati. Cio’ che e’ uscito dalle sentenze, nonostante le assoluzioni, infatti, secondo Sinicato, ”e’ che tutti gli attentati del ’69 si collocano in un unico contesto e che quel gruppo, che faceva riferimento a Ordine Nuovo, ha compiuto anche la strage del 12 dicembre. Ora vanno individuati gli altri componenti di quel gruppo e tocchera’ poi a loro dimostrare che non c’entrano con la strage”. Inoltre, e’ un dato storico ormai accertato, conclude l’avvocato, che ”queste stragi sono sempre state accompagnate dalla presenza costante di uomini, a vario titolo, legati ai servizi segreti. Uomini che normalmente servivano il potere dell’epoca, che aveva l’esigenza di contenere il potere contrattuale del Pci a livello politico”.
Il centro sociale Cantiere contro l’Anpi. Il centro sociale milanese Cantiere chiede all’Associazione nazionale partigiani di smentire la voce che vuole l’Anpi cittadino contrario alla presenza dei giovani del centro sociale di via Monte Rosa alla commemorazione delle vittime della Strage di Piazza Fontana di domani, tanto da rivolgersi a tal fine alle forze dell’ordine. ”Ostinatamente vorremmo non credere a una richiesta cosi’ assurda e indecente – sostengono dal Cantiere in una nota – se non fosse che purtroppo la degenerazione dei vertici dell’Anpi Milano ha gia’ dato prova di operazioni simili. Lo scollamento dei vertici Anpi dalla base, dagli iscritti e dai movimenti e giovani della citta’ sembra ormai drammatico”. L’area antagonista della citta’ ha anticipato ad oggi il tradizionale corteo proprio per venire incontro alle richieste dell’ Associazione dei familiari delle vittime della strage che avevano chiesto di evitare polemiche nel giorno della commemorazione ufficiale, dopo il polverone sollevato dalla bordata di fischi che l’anno scorso si abbatte’ sulle autorita’ che parlavano sul palco. ”Le bombe stragiste sono state messe per fermare i movimenti”, affermano ancora dal Cantiere. Per questo, dicono, ”escludere i giovani che oggi sono in movimento, gli studenti e precari antifascisti e antirazzisti significa proporre una tensione, incomprensibile, di cui chiediamo spiegazione e che rifiutiamo”. Confermando la loro presenza domani, i militanti del Cantiere anticipano la loro volonta’ di contestare l’eventuale presenza delle autorita’ istituzionali. ”E’ ovvio che noi come molti altri contesteremo la presenza di eventuali istituzioni di centro-destra – concludono – e in alcun modo mai contesteremo i parenti delle vittime”.