Il 30 giugno 2005 nella trasmissione televisiva “Punto e a capo” va in onda un dibattito con il criminologo Francesco Bruno, il magistrato Otello Lupacchini e il regista Daniele Costantini, fresco autore del film “Fatti della banda della Magliana” girato nel 2004. Fa da corredo al dibattito una intervista a Max Parisi, che si vanta di aver scoperto la tomba in S. Apollinare nel 1998. Nessuno fa cenno al fatto che sulla questione della tomba ci sono stati già nel ’95 una inchiesta giudiziaria e articoli del quotidiano Il Messaggero e che è finito tutto in una bolla di sapone.
In compenso, un mesetto dopo quel “Punto e a capo”, alla redazione di “Chi l’ha visto?” arriva la famosa telefonata anonima con la quale si “rivela” che De Pedis è sepolto in S. Apollinare e che quella sepoltura è la chiave per scoprire la verità sul caso Orlandi. L’autore storico di “Chi l’ha visto?”, Pier Giuseppe Murgia, chiede a una giornalista della sua redazione, Raffaella Notariale, di approfondire la possibilità che la banda della Magliana abbia partecipato al sequestro di Emanuela Orlandi. In televisione però il nome della Minardi viene fatto per la prima volta nel 2006 da un altro giornalista in un servizio per Raitre e l’ex “amante di De Pedis” telefona per protestare che non vuole assolutamente essere nominata. Rintracciata dalla Notariale, prima di autorizzarla a portarsi appresso un cameraman Sabrina Minardi lascia passare una ventina di incontri. E’ ovvio che nel corso di questi numerosi colloqui l’ex “amante di De Pedis” si sia fatta un’idea di cosa ci si aspettasse che lei dicesse: gli incontri infatti erano ovviamente tutti centrati su De Pedis, la banda della Magliana e il “rapimento” della Orlandi. L’intervista finalmente concessa a Notariale è andata in onda, purgata in alcuni punti come per esempio la cena e i miliardi a casa di Giulio Andreotti, dopo oltre un anno di contatti: per l’esattezza, nella puntata di “Chi l’ha visto?” del 27 novembre 2006.
Alla domanda secca “Lei c’entra con il rapimento di Emanuela Orlandi?” la signora Minardi risponde risentita “Ma lei sta scherzando?”. Non è invece uno scherzo la ricerca da parte di “Chi l’ha visto?” del sensazionalismo. Ma a senso unico. Per esempio, Federica Sciarelli si è sempre rifiutata di mandare in onda l’intervista che lei stessa mi fece fare nel 2003, dopo la pubblicazione del mio primo libro sul caso Orlandi, spedendo a Milano il collega Fiore Di Rienzo e un cameraman attrezzato di tutto punto. E dire che nell’intervista faccio il nome della via, Salita Monte del Gallo, nella quale, come mi è stato detto dall’interno del Vaticano, Emanuela sarebbe morta la sera stessa della scomparsa e rivelo altri particolari che evidentemente non si vuole trapelino, quali per esempio:
1) la strana vicenda delle richieste della magistratura di interrogare alcuni prelati inviate dall’Ufficio legale del parlamento italiano dallo stesso funzionario, Gianluigi Marrone, che poi dal Vaticano, in qualità di suo Giudice unico, se le respingeva;
2) il fatto che la segretaria di Marrone era Natalina Orlandi, sorella di Emanuela;
3) l’elenco delle molte e comprovate menzogne e omertà del Vaticano.