UTAH – Due scienziati americani stanno affrontando un secolare e mai risolto problema dell’umanità: quello degli schizzi di pipì negli orinatoi. Ogni uomo ne ha fatto almeno una volta la dolorosa esperienza sulla sua pelle: la pipì perfetta è un pio ideale e le conseguenze dell’atto fisiologico spesso nefaste per l’igiene circostante ed a volte per i propri pantaloni.
Ma la marcia della scienza e le “magnifiche sorti e progressive” dell’umanità sono inarrestabili. Ed è prossimo il giorno in cui le gocce smetteranno di traboccare dal vasetto. Questo è l’obiettivo che si sono prefissi due scienziati e professori all’università Brigham Young nel lontano Utah, Tadd Truscott e Randy Hurd. Lo scopo del loro studio è trovare la soluzione ideale per mettere fine ad un flagello che dura dal lontano 1886, anno del brevetto del moderno orinatoio.
Per prepararsi a sconfiggere questo male, i due scienziati si sono perfino attribuiti dei nomi di battaglia. Il duo si fa chiamare i Wizz kids (calembour che si fonda sull’incrocio tra “wizz” che vuol dire pisciare e l’espressione “whiz kids” che significa ragazzi prodigio) mentre il loro laboratorio si chiama, in modo non meno suggestivo, lo “Splash Lab”.

La metodologia dei Wizz Kids è stata improntata alle più rigorose esigenze scientifiche. I due hanno anzitutto creato un tubo capace di simulare la pressione e l’erogazione di urina di uomo “in salute”. Sono state concepiti per l’occasione addirittura due tipi diversi di uretra. Con una telecamera ultraprecisa si sono esaminati poi i diversi gettiti di pipì e i dannosi rimbalzi. Ci si è chiesto come il flusso ritorni indietro, che impatto abbia l’angolazione del gettito, i risultati differenti tra una pipì sul lato ed una frontale, gli effetti molteplici della profondità dell’acqua dell’orinatoio.
Le conclusioni non rivoluzioneranno il mondo ma i Wizz Kids ci tengono comunque a far sapere che 1) La pipì a 90 gradi è foriera di catastrofi. Meglio privilegiare un’angolazione morbida ed orientare il gettito in modo che sia quasi parallelo alla superficie dell’orinatoio 2) Situarsi il più possibile vicino al vespasiano. Il gettito di pipì ha un “angolo di rottura” superato il quale, si facilitano gli schzzi che provocano le spiacevoli macchie sui pantaloni. Infine, Tadd Truscott e Randy Hurd, si scagliano con coraggio contro lo smalto bianco dell’orinatoio. Bisognerebbe sostituirlo con dei materiali che riducano l’impatto e trattengano il liquido.
Lo studio degli scienziati, intitolato con franchezza “Dinamica dell’orina” sarà presentato il 24 novembre davanti ai membri della Società dei Fisici Americani. Molti internauti hanno fin d’ora commentato con una certa ironia la ricerca di Tadd Truscott e Randy Hurd. I due sono in buona posizione per aggiudicarsi un premio Ignobel, trofeo che premia, e ridicolizza, lavori o risultati scientifici apparentemente inutili o ridicoli, ma quasi sempre spassosi (per esempio, nel 2011, è stata premiata, nella categoria “fisiologia”, un’equipe di ricercatori che ha mostrato che non esistono prove che gli sbadigli siano contagiosi tra le tartarughe a zampe rosse).
Forse i Wizz Kids non saranno capiti dalla comunità scientifica. Ma questo è il destino degli audaci e di chi si occupa di oggetti considerati vili. Si parva licet, nemmeno l’Orinatoio dell’artista Marcel Duchamp, una delle opere che ha rivoluzionato l’arte contemporanea, fu a suo tempo capito.