ROMA – Apri gli occhi e la lampada ti illumina il viso. Ti giri e il fascio di luce ti segue. La luce punta agli occhi fino a quando non sarai sveglio e in piedi. Poi arrivi in cucina, dove la moka ad un tuo semplice ordine ti prepara il caffè. Ti lavi i denti, mentre lo spazzolino vibra per farti capire che devi cambiare lato della bocca. E nello specchio leggi gli impegni della giornata. Una mattina come tante di un futuro non troppo lontano descritto da Carla Diana, designer e progettista, che sul New York Times “prevede” e spiega come la tecnologia entrerà nella nostra quotidianità .
I robot e la tecnologia entrano sempre più nella vita quotidiana e nelle abitudini umane. Esistono già “assistenti personali” come Siri nei prodotti Apple, o robot per perdere peso come Autom. E ancora aspirapolvere dal volto umano come Roomba. Ma nel futuro, scrive Diana sul New York Times, l’approccio è destinato a cambiare: sempre più integrazione tra tecnologia ed abitudini, impossibile fare a meno dei moderni aiutanti.
Gli elettrodomestici del futuro disegnati da Diana non sono però oggetti di lusso, come verrebbe da pensare. Sono elettrodomestici destinati alla quotidianità e ad entrare in ogni casa. La lavatrice ti chiamerà o manderà un messaggio se il lavaggio è finito, il flacone di medicinale ti avviserà quando sta per terminare e la porta di casa aprirà solo al suo proprietario.
In cucina il tagliere ti suggerirà ricette e come affettare, mentre la forchetta ti ricorderà che stai mangiando troppo velocemente. Il termostato della casa si regolerà da solo, adattandosi all’ambiente e rispettandolo. Perché la tecnologia, prima di tutto, pensa al risparmio energetico. L’impermeabile, invece, ti farà un fischio per avvisarti che piove ed è il caso di indossarlo.
Robot come Simon, finissime intelligenze artificiali, sono però un gradino sopra questi oggetti, spiega Diana. Lei ne ha disegnato il “guscio”, gli scienziati del Georgia Institute of Technology il software, per un robot dai tratti e gli atteggiamenti umani. Quasi di compagnia, non certo un “accessorio” per pulire la casa o preparare il pranzo perfetto.
Il futuro, assicura Diana, è hi-tech.