Il Grand Hotel di via Veneto, a Roma รจ al centro di una richiesta di sequestro: durante le indagini รจ spuntato il nome di Giovanni Acampora, l’avvocato condannato per corruzione per i processi Imi-Sir e Lodo Mondadori. La Corte d’Apello di Milano ha dapprima negato il sequestro della struttura (la cui proprietร sarebbe riconducibile a una serie di off shore sparse tra Lussemburgo, Virgin Islands, Bahamas, Svizzera, Canada e Italia). Dietro una di queste societร ci sarebbe Acampora. Il sospetto รจ che il Grand Hotel fosse coinvolto in operazioni di riciclaggio. Ora il procuratore generale Antonio Lamanna sta valutando un altro ricorso. La vicenda รจ stata raccontata da Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera.
Il sequestro, dice Ferrarella, sarebbe stato negato perchรฉ non sarebbe provata la proprietร dell’immobile da parte di Acampora. Il Grand Hotel risulta tra i clienti di Arner Bank, l’istituto di credito tornato al centro delle cronache per la vicenda Berlusconi-Antigua (la Arner รจ stata anche multata da Bankitalia per aver attuato operazioni “sospette”). La richiesta della procura generale attivata dai pm che indagano su Arner per riciclaggio รจ del giugno scorso, la decisione della corte d’Appello รจ del 4 ottobre scorso. Adesso Lamanna potrร presentare un’altra istanza che sarร valutata in udienza alla presenza delle parti tra cui la difesa di Acampora. Nel caso in cui la corte dovesse confermare la decisione (proprietร non provata a causa dello schermo di troppe societร off-shore) la procura generale potrebbe ricorrere in Cassazione.
La proprietร del Grand Hotel si cela dietro piรน di 30 societร “schermate”. Acampora sarebbeย di queste societร , quella lussemburghese, cโรจ lโavvocato Acampora. Quando รจ venuto fuori il suo ruolo durante lโindagine sui movimenti di denaro attorno a Banca Arner, Acampora ha detto di avere il “pur indiretto controllo”, ma non ha dato indicazioni sul vero proprietario.
I Pm avevano chiesto il sequestro dellโimmobile. Ma la Corte dโAppello ha detto “no”, proprio mentre arrivavano una sessantina di milioni di euro di finanziamenti da soci sconosciuti.La Corte d’Appello sostenva infatti che il sospetto รจ che lui sia soltanto il fiduciario, e non il reale proprietario dellโhotel. I sospetti sono “fortissimi, ma non tali da sfondare la cortina di societร offshore costruita attorno allโimmobile”, ed il ricorso รจ stato rigettato.
