ROMA – L’Italia sta scivolando in una spirale di violenza inarrestabile? O, piĆ¹ verosimilmente, la tanto strombazzata tolleranza zero promessa dai sindaci, quelli di destra in primis, era solo propaganda? Prendiamo l’ultimo caso rivelatore. A Ostia, sul litorale romano, la movida notturnaĀ sta degenerando: i cittadini sono abbandonati sotto un diluvio di decibel, le forze dell’ordine hanno le mani legate e anzi scappano di fronte agli energumeni della notte, veri padroni del territorio. E i controlli, le pattuglie, il presidio costante sbandierato dalla destra muscolare di Alemanno? Non pervenuti.
Era venerdƬ sera a Ostia quando i vigili urbani sono stati addirittura cacciati via a bottigliate. Un coro di minacce, un lancio generalizzato di oggetti e parolacce all’indirizzo di alcune pattuglie della polizia municipale. Al punto che anche i rappresentanti sindacali si sono convinti alla mobilitazione. I dirigenti del XIII gruppo dei Vigili Urbani vuole rivedere tutta l’organizzazione e Ā lāoperativitĆ dei controlli.
Intanto da sabato sera, il giorno dopo l’umiliante ritirata, gli automobilisti non vengono piĆ¹ fermati sul lungomare e alla Rotonda, per i controlli con lāetilometro e i drug test, bensƬ lungo la via Cristoforo Colombo, la via del Mare e via dellāAppagliatore. Ovvero a distanza di sicurezza dagli ingressi dei locali notturni. Una vera resa incondizionata ai padroni della movida, al manipolo di violenti che i controlli non li vogliono affatto.
I responsabili delle forze dellāordine hanno anche deciso di far affiancare le pattuglie dei vigili urbani a rotazione con poliziotti, carabinieri e finanzieri. “Siamo molto intimoriti – ammette Mauro Costa, esponente sindacale del gruppo Roma 13 della polizia municipale – I gruppi di ragazzi sballati dallāalcol o da stupefacenti ci hanno preso di mira lanciando bottiglie, sbeffeggiandoci, facendo gesti offensivi e volgari. Le nostre pattuglie sono composte anche da donne e personale non armato. Abbiamo detto chiaramente che in queste condizioni di scarsa sicurezza ĆØ impossibile operare”.
“Non ĆØ una resa alla folla delle discoteche: ĆØ solo una misura per migliorare i controlli e garantire piĆ¹ sicurezza alle pattuglie dei vigili urbani”. Antonio Franco, dirigente del commissariato di Polizia di Ostia, spiega cosƬ lāallontanamento dei controlli dal lungomare.
Non bastassero le minacce, i vigili devono anche sobbarcarsi lāonere di far rispettare il divieto di sosta stabilito sul lato spiaggia di lungomare Lutazio Catulo. Lāesordio, venerdƬ notte, non ĆØ stato tra i migliori. Molti automobilisti non hanno rispettato il divieto e gli agenti hanno dovuto chiedere la collaborazione dei buttafuori e dei disc-jockey affinchĆ© invitassero i clienti a spostare le vetture in sosta dāintralcio.
In ogni caso se le forze dell’ordine, con o senza pistola, non le rispettano nemmeno i “pischelli” del sabato sera, poi ĆØ difficile fare proclami da sceriffo. E quando si devono contrastare i cattivi veri, le varie cosche che insidiano la capitale, per esempio, la figuraccia di Ostia non ĆØ un buon biglietto da visita. A meno che non sia accettabile avere forze di ordine pubblico “dure a morire” solo con zingari e ambulanti. Troppo facile, anche se alle urne paga.