Tassisti di professione ma anche “promoter” del sesso per passatempo (retribuito). Sempre pronti ad offrire ai clienti giusti – rappresentanti, professionisti, stranieri di passaggio a Roma – l’indirizzo dove trovare giovani “squillo” pronte anche a prestazioni particolari. E’ la singolare scoperta fatta dagli agenti del Compartimento di polizia ferroviaria del Lazio, diretti da Cosimo Maruccia, che hanno arrestato per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione P.D., 40 anni, romano, titolare dell’hotel “Virgilio” nella centralissima via Palermo, e denunciato a piede libero il suo “compare”, C.A. 37 anni, pregiudicato napoletano.
Nelle perquisizioni sono stati sequestrati 40mila euro in contanti, un libretto di conto corrente postale sul quale C.A. aveva accumulato fino al mese scorso altri 90mila euro, una pistola calibro 34, 40 grammi di cocaina, sostanze da taglio e materiale necessario al confezionamento delle dosi, numerose confezioni di preservativi e un “set” completo di indumenti intimi femminili e di gadget sessuali, manette “leopardate” comprese.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Pietro Giordano, sono partite a giugno, quando a finire nei guai erano stati alcuni tassisti che, in possesso di regolare licenza, “arrotondavano” i loro guadagni gestendo un giro di spaccio di droga in zona Termini e all’aeroporto di Ciampino. Uno di questi tassisti era stato intercettato mentre si recava al Virgilio per un incontro sessuale. Ed è proprio partendo dall’albergo che la Polfer ha pazientemente ricostruito la rete di “squillo” messa in piedi dall’arrestato e dal suo complice, decine di romene ed ucraine indotte, in più di un caso con la forza, a prostituirsi in appartamenti affittati a loro nome, in diversi locali notturni del centro e nello stesso albergo (con tariffe medie fino a 250 euro).
Per rendere ancora più redditizio il business, P.D. e C.A. avevano pensato di farsi aiutare da alcuni tassisti che prelevavano i loro clienti nella zona di Termini, spesso appena scesi dai treni, e se li giudicavano potenzialmente interessati al tipo di offerta fornivano loro gli indirizzi presso cui trovare le “squillo”. Tre fino a questo momento i tassisti sicuramente coinvolti (e già indagati in estate per lo spaccio di stupefacenti), una decina le romene fermate.