FERMO – Si sono concluse le indagini della Procura di Fermo, che vedono coinvolto l’ex prefetto Carlo Ferrigno, 72 anni, già commissario nazionale antiracket dal 2003 al 2006, finito nei giorni scorsi ai domiciliari con l’ accusa di millantato credito e indagato dalla Procura di Milano per due casi di prostituzione minorile, oltre ad essere testimone nel processo Ruby.
Le indagini, svolte dai carabinieri di Fermo e coordinate dal procuratore Andrea Vardaro, ha portato alla denuncia di tre persone coinvolte a vario titolo insieme all’ex prefetto. Si tratterebbe di un imprenditore fermano e di due persone impegnate in una associazione contro l’usura e il racket. L’indagine era stata avviata nel settembre del 2009, sulla base di un altro fascicolo aperto da una diversa Procura italiana a seguito della denuncia di un uomo, che avrebbe pagato 5.000 euro per un dopocena con alcune entraineuse di un night-club della riviera Adriatica per aver accesso al fondo antiusura di solidarietà nazionale.
In pratica, l’imprenditore indagato, considerato il corruttore, avrebbe procurato a Ferrigno le ‘ragazze’ in un locale notturno della riviera fermana per avere agevolazioni al fondo. Le risultanze degli investigatori avrebbero confermato la denuncia. Sentiti dai carabinieri anche otto residenti del Fermano che si erano rivolti ad un’associazione antiracket.
Le serate con le ragazze, al prezzo di circa 5.000 euro ognuna, venivano organizzate non solo nel locale, ma anche nell’ abitazione di un altro imprenditore fermano, anche quest’ultimo in difficoltà. La Procura Fermo procede per i reati di concussione, corruzione e favoreggiamento della prostituzione.
