Un negozio che vende solo prodotti tipici per salvare l’economia locale. E’ stato inaugurato con questo scopo, a San Donà , in provincia di Venezia, il primo negozio “a chilometro zero”.
La bottega si chiama “Fatto in Basso Piave” e vende solo prodotti provenienti dai terreni circostanti: non sono previsti dunque grossi spostamenti per la distribuzione. Può bastare un’iniziativa del genere ad allontanare la crisi dai produttori italiani? Si può reagire alla crisi “chiudendosi” in sè stessi anzichè provare ad allargare gli orizzonti per ampliare l’esportazione a nuovi mercati?
Secondo i fautori di questa iniziativa invece la strada intrapresa è quella giusta. Non a caso all’interno dell’esercizio campeggia un cartello scritto a mano: “Non vendiamo banane nè ananas, ma solo quello che adesso la campagna produce”.
La pensano così anche le autorità locali: all’inaugurazione era presente l’assessore regionale all’Agricoltura Franco Manzato, che hanno consegnato ai giovani titolari, Barbara e Ludovico Boaretto, una targa di riconoscimetno. “Non si tratta di una moda o di uno slogan – ha sottolineato Manzato – ma di una scelta, che è politica ed economica e i cui contorni sono fissati dalla Legge veneta n.3 del 2010, che ha appunto ufficializzato il chilometro zero.”
Nel negozio si vende di tutto: frutta, verdura, farina, birra e vino, infusi e liquori, noci, frutti di bosco, miele e marmellate, provenienti da aziende della quali la più vicina sta a 2 km e la più distante a 80, nel bellunese.
