La presenza di una cintura da pantaloni però non quadra. Perché usare una cintura, che dovrebbe essere verosimilmente prelevata a bella posta da un armadio o comunque da un mobile o sfilata dai pantaloni. Anche ammesso che la cintura fosse già sfilata e a portata di mano, per strangolare qualcuno viene più naturale e immediato usare le braccia e le mani, e Sabrina ne aveva di robuste e bene adatte, oppure si ricorre ai coltelli da cucina. Strangolare qualcuno con una cintura non è facile. A meno che la cintura non sia inserita nel suo passante di metallo e usata quindi come un cappio. Ma allora per metterla attorno al collo di una persona bisogna che tale persona, se non è già stata stordita, sia consenziente. Ma una cintura cappio al collo nessuno se la fa mettere, se non per gioco. Che tipo di gioco? Sessuale? Può darsi. Perché, altrimenti? Per giocare a fare il cagnolino di Sabrina?
Ma se le ragazze di lì a poco dovevano andare al mare? E a quell’ora del pomeriggio^
Come si vede, comunque la si giri, l’uccisione di Sarah ha una molla malsana, nasconde un bolo velenoso, che non è certo la gelosia per un Ivano qualunque.
La storiaccia di Avetrana ha però altri aspetti orribili. Il primo è che nessun cronista, opinionista, maitre à penser o esperto da salotto blablablà televisivo ha mai messo in dubbio le versioni di Sabrina prima e di suo padre dopo. Per fortuna gli inquirenti sono dei professionisti seri, con i piedi per terra e la testa sul collo, tanto da sembrare inventati da uno scrittore o scrittrice del nord Europa più che dai giallisti nostrani dominati dalla lamentosità mediterranea. E gli investigatori hanno intuito la verità fin dalle prime battute. Il secondo aspetto orribile è che i mass media, tv in testa, dopo avere rinunciato a usare il cervello hanno dato vita a una spettacolarizzazione che ha permesso di lucrare quattrini a chi aveva le mani sporche di sangue o almeno di cadavere. Fosse stata esteticamente meno improponibile, a Sabrina si sarebbero spalancate le porte della televisione… Grande fratello? Velina? Meteorina? Letterina? Magari fino alla scuderia del bunga bunga?
Amara consolazione: c’è stata risparmiata una messinscena di durata trentennale come quella costruita ad arte su Emanuela Orlandi, la bella ragazzina vaticana scomparsa nel giugno dell’83. Già li vedo i mitomani e i mass media bere e far bere ingordamente la notizia: “Sarah Scazzi rapita dagli iraniani…”. E rapita perché? Perché dagli iraniani? Ma è ovvio: “Per essere scambiata con Sakineh”.