Sabrina Misseri resta in carcere e mamma Cosima viene convocata in Procura a Taranto per essere sentita in qualità di ‘persona informata sui fatti’ in relazione all’omicidio della nipote Sarah Scazzi.
Mentre il giudice per le indagini preliminari ha convalidato il fermo per Sabrina, accusata di concorso in omicidio, la signora Cosima è chiamata a raccontare la sua versione ai pubblici ministeri Pietro Argentino e Mariano Buccoliero.
Che sia arrivato “il suo turno” come lei stessa si aspettava? La signora Cosima potrebbe aiutare a capire davvero cosa è successo in quella casa quel 26 agosto, quando è stata uccisa Sarah. Cosa racconterà ai magistrati, oltre a fare i suoi appelli perché credano innocente la figlia Sabrina?
“Voglio andare in carcere per dirgli in faccia che sua figlia è in cella e che è un’infamia accusare un’innocente”, aveva detto ai giornalisti parlando del marito Michele, quello stesso uomo con cui ha costruito una famiglia, lo stesso uomo che ha confessato di avere strangolato la nipote e che ora ha accusato la figlia Sabrina.
E cosa dirà dell’intercettazione pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno che mette nei guai Sabrina e tutta la famiglia? Dopo che Michele consegnò il telefonino di Sarah agli investigatori, Sabrina si sarebbe sfogata: “Ma perché papà ha dato il cellulare, ci saranno tutte le nostre impronte”. Cosima finora ha avuto una spiegazione anche per questo: “Non c’era niente di segreto. Pensava semplicemente che quel cellulare era stato in mano a tanti di noi, sapeva che si esamina tutto, giustamente. Ma mai, mai nessuno di noi ha pensato che mio marito nascondesse chissà cosa”.
Per ora i dubbi sul caso di Avetrana restano tanti: chi ha strangolato Sarah? Per il medico legale a strozzare la quindicenne potrebbe anche essere stata una donna, quindi zio Michele potrebbe avere detto il falso.