MILANO, 27 APR – Charles Darwin e Albert Einstein non credevano in un Dio soprannaturale. Ora c'e' una spiegazione per questo: pensare in modo analitico indebolisce le credenze soprannaturali. E' la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista 'Science'. Gli uomini usano due separati sistemi cognitivi per elaborare le informazioni: uno veloce, emotivo e intuitivo; l'altro piu' lento e analitico. Il primo in modo innato attribuisce scopi, personalita' o stati mentali agli oggetti, portando a credenze soprannaturali. Le persone che si affidano di piu' al pensiero intuitivo hanno maggiori probabilita' di essere credenti, al contrario di quelle che pensano piu' analiticamente.
I ricercatori hanno chiesto a 93 studenti universitari di valutare la propria fede in Dio e altri enti soprannaturali, come gli angeli. Poi, alcune settimane dopo, li hanno 'preparati' al pensiero analitico, chiedendogli di decodificare alcune frasi che includevano parole come riflettere e razionale, di leggere un testo scritto in caratteri difficili o di guardare una foto della scultura di Rodin 'Il pensatore'. Dopo di che gli hanno chiesto di nuovo di valutare la propria fede. E c'e' stata una riduzione consistente della valutazione della loro fede nel soprannaturale. Lo stesso e' accaduto anche per altri 148 adulti valutati online. ''Pensare abitualmente in modo analitico puo' essere una delle ragioni per cui scienziati tendono a essere scettici e non credere – spiegano i ricercatori – E cio' suggerisce che l'esposizione alla scienza possa erodere la fede, non per scoperte come l'evoluzione, ma semplicemente promuovendo il pensiero analitico. Tuttavia molte cose promuovono la fede religiosa, come la paura della morte. Non si puo' convertire un fedele devoto in ateo solo incoraggiandolo a pensare analiticamente, perche' ci sono anche altri fattori a sostenere la sua fede''.
