PALERMO – Un barcone con circa 350 profughi, tra cui 200 donne, partito la notte scorsa dalle coste libiche, ha lanciato l’Sos con un telefono satellitare sostenendo di essere stato abbandonato alla deriva dalla nave Nato, battente bandiera canadese, che nel pomeriggio aveva prestato loro soccorso.
A lanciare l’allarme è stato Don Mosè Zerai, presidente dell’agenzia Habeshia, che si occupa di assistenza a rifugiati e richiedenti asilo. Il religioso questa mattina aveva raccolto la prima richiesta d’aiuto, segnalando le coordinate del barcone alla Guardia Costiera. Nel pomeriggio la ”carretta”, con il motore in avaria e che sta imbarcando acqua, è stata avvicinata dall’unità della Nato che ha pero’ detto agli immigrati che sarebbero stati portati in Tunisia. Di fronte al loro rifiuto la nave si sarebbe allontanata.
I circa 350 extracomunitari sul barcone sarebbero in gran parte di nazionalità eritrea, ma anche etiopi, somali e qualche cittadino del Bangladesh. L’imbarcazione, sulla base delle testimonianze raccolte da don Mosè, non sarebbe la stessa partita tre giorni fa sempre da Tripoli con 330 eritrei e di cui, fino ad ora, non si hanno notizie.
