KOUROU (GUYANA FRANCESE) – Un ”salto” dell’Europa verso il futuro dell’esplorazione del Sistema Solare e la prospettiva di conquistare un sistema di trasporto autonomo verso la Stazione Spaziale Internazionale: rappresenta questo, per l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), il lancio della navetta senza equipaggio Johannes Kepler, previsto alle 23:13 di martedì 15 febbraio (ora italiana) dalla base europea di Kourou (Guyana Francese).
”E’ un lancio importante perché avviene in un momento molto particolare, nel quale ci stiamo preparando a formalizzare l’estensione del contributo alle operazioni della Stazione Spaziale Internazionale fino al 2020”, ha detto la responsabile del Direttorato dell’Esa per il Volo umano, Simonetta Di Pippo, riferendosi alla prossima riunione del Consiglio dell’Esa, in programma in marzo a Parigi.
”E’ un momento importante – ha aggiunto – perché l’assemblaggio della stazione orbitale è stato completato e l’equipaggio è aumentato a 6 componenti”. Che l’Europa sia in prima fila nel futuro dell’esplorazione è chiaro anche visitando la base di Kourou, dove le attività dei lanciatori si preparano a un’impennata entro fine anno, quando saranno pronti al lancio sia la Soyuz sia il lanciatore Vega per i piccoli carichi. Le navette Atv che si preparano a fare servizio verso la Stazione Spaziale una volta l’anno fino al 2014 sono un altro trampolino europeo verso il futuro dell’esplorazione.
Senza dubbio, ha rilevato Di Pippo, ”la vera utilizzazione della Stazione Spaziale comincia ora. Dobbiamo considerare la stazione orbitale il grande laboratorio che e’ diventata e dobbiamo quindi renderla piu’ accessibile e avere un accesso piu’ frequente”. Il problema, ha aggiunto, e’ che l’Europa non puo’ attualmente mandare i suoi astronauti sulla stazione orbitale senza chiedere passaggi agli Stati Uniti o alla Russia. Dopo che lo shuttle sarà andato in pensione, entro quest’anno, soltanto la navetta russa Soyuz sara’ in grado di portare uomini a bordo della Stazione Spaziale.
”Dobbiamo assolutamente pensare al passo logicamente successivo, nell’ottica di un’autonomia rivolta alla cooperazione”, ha rilevato Di Pippo riferendosi alle potenzialità che l’Esa ha oggi a disposizione, come il lanciatore Ariane 5 e le navette automatiche Atv (Automated Transport Vehicle), come la Johannes Kepler che sarà lanciata questa sera. ”Considerando che la Stazione Spaziale stara’ li’ almeno 10 anni, se non 20, non si puo’ prescindere – ha osservato – dal fare una valutazione congiunta con i partner della stazione orbitale sui veicoli che serviranno a garantire il funzionamento di questa struttura-laboraorio”, della quale l’Europa è fra i protaginisti insieme a Stati Uniti, Russia, Canada e Giappone. ”E’ opportuno concentrarsi, in accordo con la Russia, nello sviluppo di un sistema che da un lato serva alle necessità dei partner della Stazione Spaziale – ha concluso – e che e’ un elemento fondamentale per garantire un sistema di trasporto piu’ autonomo”.
