Lotta alla pirateria su Internet da parte del Garante per le Comunicazioni: in rampa di lancio c’รจ un pacchetto di misure indirizzate alle societร che forniscono l’accesso al web (i cosiddetti Isp). Come hanno spiegato Aldo Fontanarosa e Alessandro Longo in un articolo pubblicato su Repubblica, “il Garante vuole che queste societร mettano a disposizione i dati sui ยซflussi di trafficoยป. Flussi copiosi di bit โ sostiene il Garante โ possono nascondere lโinvio abusivo di programmi”.
Nel mirino, hanno sottolineato i due giornalisti, “finiscono la trasmissione in streaming di contenuti di punta (film, calcio) anche dal vivo. Poi lo scambio di file tra privati (il peer-to-peer), infine la catalogazione dei file che possa agevolarne la ยซdiffusione gratuita tra gli utentiยป”.
Potrร segnalare il sito fuorilegge, รจ scritto nell’articolo, “lโautore dellโopera trafugata, la societร che ne detiene i diritti, la Siae, infine il Nucleo della Finanza specializzato in questi reati. Una volta ricevuta la denuncia, il Garante individuerร il titolare del sito e gli spedirร la contestazione. Il sito sotto accusa avrร la miseria di 5 giorni per spedire una memoria difensiva a un indirizzo e-mail del Garante, che poi emetterร il verdetto. Nel caso sia impossibile individuare il titolare, il Garante potrร oscurarne il sito. E potrร decidere โ ancora – la ยซrimozione selettiva dei contenuti protettiยป, il blocco della diretta inlive-streaming, il congelamento ยซdelle porte Ipยป che permettono lo scambio di file tra privati. Il Garante guarda con interesse anche ad una pratica che gli operatori di telefonia mobile attuano giร oggi. Consiste nel creare degli โimbutiโ nella Rete per impedire la trasmissione di grossi file (con film o canzoni)”.
Ma esisterebbero delle eccezioni: “Esclusi dalle norme del Garante i siti di social network (Youtube ad esempio), ma solo quando diffondono nostri video amatoriali. Il Garante si incammina su questo terreno scivoloso della lotta alla pirateria perchรฉ glielo chiede il decreto Romani dellโaprile 2010. Il pacchetto di regole sarร sottoposto ora a consultazione pubblica perchรฉ chiunque possa proporre aggiustamenti”.
Parallelamente, hanno proseguito i due giornalisti di Repubblica, “il ministro perlo Sviluppo economico Romani porta a casa un primo accordo tra Telecom, Vodafone, Fastweb, Tre, Wind, Bt Italia e Tiscali. Le aziende creeranno una societร comune che metterร il primo pilastro della nuova Rete per la navigazione ultraveloce. La societร non realizzerร la rete in senso stretto, ma le โinfrastrutture passiveโ (scavi, tubi). Nella societร potrร esserci la mano pubblica attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. ยซEโ stata trovata una soluzione di compromessoยป, dice cauto il Garante delle Comunicazioni Calabrรฒ, che invita le 7 aziende a seguire ancora la stella polare del dialogo. Entro tre mesi, dovranno varare il piano esecutivo della societร comune, con la strategia di business e le regole di governo. La trattativa, su questo, non sarร una passeggiata. Ma andare avanti รจ necessario โ avverte il commissario Ue, Kroes ยซperchรฉ lโItalia deve tenere il passo degli altri Paesi nella sfida digitaleยป”.
