”L’ho pestato con violenza, con una scarica di pugni e calci”. Piero Citterio, uno dei tre aggressori del taxista Luca Massari, ha confessato così davanti al giudice per le indagini preliminari di Milano Maria Grazia Domanico, di essere stato quello che si è accanito con più forza e più a lungo nel picchiare l’uomo. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice, stamani nel carcere milanese di San Vittore, Piero Citterio ha raccontato di essere stato lui a innescare l’aggressione violenta.
La sorella Stefania, finita anche lei in carcere, assieme al fidanzato Morris Ciavarella, ha invece negato di aver colpito per prima il tassita e ha spiegato di aver avuto ”uno scatto d’ira”, di essersi ”lanciata contro di lui”, dopo che l’uomo aveva inavvertitamente investito un cane, ma di essere stata ”fermata prima di colpirlo”.
Per misura meno afflittiva, come ha spiegato l’avvocato Maffeis, si intende o una casa famiglia o i domiciliari o la libertà . Per Maffeis con gli interrogatori di oggi ”è stato fatto un passo avanti verso la chiarezza”, anche se non è ancora stata esattamente ricostruita la ”dinamica dell’aggressione”. Il legale ha spiegato che ”in realtà un’aggressione simultanea di tutti e tre non c’è mai stata”. Appena il cane è stato investito le prime a dirigersi contro il tassista sono state tre donne: la padrona dell’animale, Sara P., compagna di Piero Citterio, e le sorelle Stefania e Elisabetta Citterio. Poi sono arrivati i due uomini. ”Ciavarella – ha spiegato l’avvocato – è intervenuto perche’ ha visto che là c’era la compagna e lo stesso ha fatto Piero”. La Citterio ha negato davanti al giudice di aver tirato un casco contro il tassista, mentre Piero ha confessato di averlo colpito a lungo allo stomaco e sul torace.
BOLLETTINO MEDICO I medici del Fatebenefratelli di Milano, dove è ricoverato Massari hanno effettuato una risonanza magnetica al paziente, senza però trovare elementi di rilievo. A spiegarlo è il bollettino medico emesso dalla struttura. Il paziente e’ mantenuto in coma farmacologico per evitare che l’edema cerebrale possa causare danni. ”Le condizioni generali rimangono gravi – spiega Elena Galassini, responsabile della Struttura di Emergenza Urgenza del Fatebenefratelli – con persistenza dello stato di coma. E’ stata effettuata in data odierna una risonanza magnetica che non ha fornito elementi prognostici significativi rispetto a quanto già evidenziato dalle Tac”.
Il giudice si è riservato di decidere sulla misura cautelare per i due. Dovrebbe pronunciarsi nelle prossime ore. I legali dei due fermati, gli avvocati Carlo Maffeis e Francesco Lucino, hanno presentato un’istanza per una misura meno afflittiva del carcere per Stefania Citterio, che e’ madre di una bambina di 8 mesi.
