Sono ancora 4,5 milioni di tonnellate le macerie del terremoto abruzzese sparse per le strade dell’Aquila. Sono ancora lì “nonostante gli annunci del governo di alcuni mesi fa” denuncia l’amministrazione comunale del capoluogo.
Tre mesi fa, il ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo, per spegnere le polemiche dopo l’intervento del “popolo delle carriole” che da febbraio si ritrova in piazza ogni domenica per “raccogliere” con una nota ufficiale di Palazzo Chigi, aveva assicurato la risoluzione del problema nel giro di pochi mesi: “Credo che debba prevalere la fiducia in uno Stato che per il sisma dell’Aquila ha dimostrato efficienza e rapidità di intervento senza precedenti. Entro pochi mesi le macerie saranno solo un ricordo”.
Martedì l’assessore comunale all’Ambiente dell’Aquila Alfredo Moroni ha denunciato che dopo l’intervento dell’Esercito non solo la rimozione non ha subito un’accelerazione, ma addirittura un rallentamento: “Con le nostre sole forze, nei quattro mesi precedenti l’intervento del governo, alla fine di gennaio, eravamo riusciti a rimuovere circa 70 mila tonnellate. Per lo più nel centro storico. Ora i lavori di rimozione procedono molto più lentamente. Sono appena diecimila le tonnellate di macerie tolte di mezzo da loro…”.
Secondo un dossier di Legambiente, dei circa 4,5 milioni di tonnellate di macerie, un terzo si trova sulle strade, mentre 2 milioni sarebbero quelli accumulati all’interno delle case e nei cortili.
