
Consiglio comunale dell’Aquila in piazza a Roma per protestare contro i ritardi nella ricostruzione dopo-terremoto. Insieme a loro circa trecento aquilani che sono arrivati nella Capitale con due autobus organizzati e con automobili private per chiedere la proroga della sospensione fiscale per tutti e certezza sui fondi della ricostruzione. Un consiglio comunale straordinario che il sindaco Massimo Cialente ha convocato a Roma davanti a palazzo Madama. Ma i consiglieri aquilani sono stati cacciati da davanti la sede del Senato e hanno quindi ripiegato sulla vicina piazza Navona.
La riunione è allargata a tutti i sindaci del Cratere e al presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo. Il Consiglio comunale dell’Aquila, il sindaco Massimo Cialente e i sindaci dei paesi del cratere sono tornati a chiedere con forza una tassa di scopo e l’istituzione di una zona franca urbana a sostegno delle piccole imprese del territorio. Queste due richieste rappresentano le istanze centrali su cui in questi mesi gli enti locali della zona hanno insistito. Una tassa di scopo, ha spiegato Cialente, ”permetterebbe di avere denaro costante: non chiediamo cifre iperboliche ma un flusso continuo di risorse”. Quanto alla zona franca ”fu creata dopo il terremoto del 1703 – ha rilevato il sindaco -. E’ possibile – ha chiesto il sindaco provocatoriamente – che andiamo indietro rispetto a 300 anni fa?”.
Alcuni partecipanti hanno esibito cartelli di protesta. ”Come sta l’Aquila? – si legge in uno dei cartelli che riporta una vignetta con medico e paziente – E’ ancora un po’ intontita – risponde il dottore – ma se si sveglia si incazza”. In un altro cartello c’è l’epitaffio per la città dell’Aquila listato a lutto. In Piazza Navona è anche arrivata una carriola con delle piccole scatole della dimensione di un mattone su cui c’è scritto ”cricca”: un simbolo della mancata ricostruzione e un evidente riferimento all’inchiesta sugli appalti per la Grandi Opere.
I cittadini hanno portato bandiere neroverdi, i colori della città , e cartelloni con scritto ”Sosteniamo L’Aquila”, oppure ”Legge ad Urbem” per chiedere una normativa specifica per il sisma. Tanti anche i cartelli di protesta contro la scelta del Tg1 di non trasmettere notizie sulla mobilitazione generale del 16 giugno scorso, all’Aquila, con migliaia di persone a bloccare l’autostrada. I cittadini sono pronti per questo motivo a manifestare in tarda mattinata davanti alla sede Rai di viale Mazzini.
”Abbiamo avuto adesioni – spiega Annalucia Bonanni del comitato cittadino 3e32 – dalla Fnsi, dal popolo delle agende rosse, da Nuova Resistenza di Sonia Alfano, dalle Valigie blu e da Articolo 21. Siamo pronti ad andare alla Rai cosi’ come i friulani fecero a Trieste nel ’76, per protestare contro un’informazione che non li rappresentava”.
Al Consiglio Comunale straordinario sono presenti anche alcuni parlamentari. Tra questi il capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro, il senatore sempre del Pd Franco Marini, Elio Lannutti (Idv), Vincenzo Vita (Pd). Assente invece il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, commissario per la ricostruzione, che ”non ha potuto garantire la sua presenza – ha spiegato Cialente – ma e’ vicino a noi”. In Piazza Navona e’ arrivata anche la delegazione di cittadini dell’Aquila con cartelli di protesta e i gonfaloni della citta’ neri e verdi. ”Due colori – ha detto una manifestante – che oggi stanno anche ad indicare speranza e lutto”.
Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. ”Prima sentivamo il governo con noi, il Paese con noi: ora non sentiamo piu’ il governo dietro di noi”, afferma il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente parlando con i giornalisti in attesa di aprire i lavori del Consiglio comunale organizzato vicino al Senato. ”La ricostruzione – ha aggiunto – è completamente bloccata: se hanno deciso di non ricostruire ce lo dicano”. Cialente ha sottolineato che il nodo centrale è la ”mancanza di soldi” e per questo ”si sta bloccando anche la ricostruzione di edifici strategici, come la Questura”. C’e’ poi il nodo delle tasse: ”Restituire in cinque anni – ha detto – le tasse che non abbiamo pagato per le nostre famiglie è come avere un mutuo da pagare da 250 milioni. Inoltre abbiamo ancora 32 mila sfollati senza case”.
“Ci sentiamo come il condannato a morte”. Poi il sindaco prende la parola, apre i lavoro del Consiglio comunale e esordisce dicendo: ”Ci sentiamo come il condannato nel braccio della morte. In questo momento abbiamo bisogno di una spinta e di aspettative per la ricostruzione e invece ci viene detto: ‘Non adesso’ e ci viene prospettato un nuovo rinvio di sei mesi. Sembra uno di quei film americani in cui la corte federale rinvia di sei mesi un’esecuzione capitale”.
“La ricostruzione non sia affidata alla Protezione civile”. ”La ricostruzione non può essere affidata alla Protezione Civile – ha aggiunto Cialente – la Protezione Civile ci dice: ‘ci sono nove miliardi’. Ma perchè a questa domanda deve rispondere la Protezione Civile? La ricostruzione spetta al governo e agli Enti Locali”.
“Adesso arriva la tegola dell’Inps”. ”Ora – denuncia Cialente – è arrivata anche la tegola Inps. Abbiamo ricevuto una circolare dell’istituto che chiede il versamento di sei mesi di contributi non pagati in virtù della sospensione scattata dopo il terremoto. E li chiede entro luglio in un’unica soluzione”. In base alle proiezioni effettuate dai sindacati, ha aggiunto Cialente, ”su una busta paga da 2.000 euro questo significa circa 200 euro”. Il primo cittadino ha anche detto di aver cercato ”il governo e il presidente dell’Inps Mastrapasqua, per avere chiarimenti. Ma quest’ultimo mi ha detto che non ne sapeva niente e che adesso ci si attivera’ per una sospensione”.
Piccone (Pdl) fischiato, “Cialente è un incapace”. Alle parole del sindaco dell’Aquila ha risposto il senatore del Pdl Filippo Piccone: ”Il sindaco dell’Aquila Cialente – ha detto lasciando Piazza Navona sotto i fischi degli aquilani – è un incapace: l’Aquila ha due miliardi a disposizione, ma non e’ in grado di espletare le pratiche per utilizzarli”.
Presidente provincia dell’Aquila: “Certezza sulle risorse”. ”Serve certezza riguardo agli stanziamenti previsti nel decreto Abruzzo per capire se sono disponibili in termini di cassa”. E’ questo il passaggio centrale dell’intervento del presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio Del Corvo, al Consiglio comunale dell’Aquila in corso a piazza Navona a Roma. ”Chiediamo con forza – ha aggiunto – di assicurare continuita’ di supporto e di non abbandonare l’Aquila”. Del Corvo si e’ detto ”ottimista” ma ha rivolto anche un appello agli enti locali: ”dobbiamo essere in grado di spendere cio’ che ci e’ stato messo a disposizione”.
