Avrebbe violentato ripetutamente la suocera mentre la sua compagna era incinta. Un trentunenne serbo, residente a Treviso, è stato denunciato dalla donna che si è rivolta alla polizia solo dopo il parto della figlia. Il giovane sarà processato il primo giugno.
Tutto inizia l’aprile scorso quando il trentunenne conosce una trevigiana di 25 anni e tra i due nasce una storia. Il ragazzo sembra una persona gentile e seria e proprio per questo la madre della venticinquenne non ha alcun motivo di opporsi alla relazione della figlia. Le due donne vivono insieme e il giovane serbo frequenta spesso casa loro, tranquillamente.
Fino al 9 maggio dell’anno scorso quando le cose cambiano. In programma per la serata c’è un’uscita tutti insieme: madre, figlia, fidanzato e amici. Ma la ragazza non si sente tanto bene e decide all’ultimo di rimanere a casa. La donna invece partecipa alla serata, bevendo anche qualche bicchiere di troppo. Ed è proprio a questo punto che si sarebbe consumata la violenza. «Tornati a casa io ero confusa – ha raccontato in seguito la quarantaquattrenne agli investigatori – lui mi ha trascinato nel seminterrato, mi ha spogliata e mi ha violentato».
La madre non vuole turbare la figlia che aspetta un bambino e decide quindi di non denunciare lo stupro. Ma le violenze – secondo le accuse – non sono finite. Dopo cinque giorni dall’accaduto il ragazzo è di nuovo a casa delle due donne. Incrociando la suocera sulle scale, l’afferra con forza e la fa cadere per sbaglio, procurandole la frattura del braccio.
E ancora: qualche giorno dopo mentre la signora sta riposando sul divano il serbo la costringe con la violenza a due rapporti sessuali. La donna decide finalmente di rivolgersi alla polizia e denunciare il genero per stupro: lo scorso 30 marzo l’uomo è stato rinviato a giudizio per violenza sessuale. «Accuse infondate», secondo la difesa, ma il processo si terrà il primo giugno.
*Scuola di giornalismo Luiss
